Ocean Viking, assegnato porto: i rifugiati sbarcheranno a Lampedusa

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Di Redazione Metropolitan

Ocean Viking, la nave con 82 persone a bordo potrà attraccare al porto di Lampedusa

Nella bufera di trattative per far sbarcare le 82 persone presenti sulla Ocean Viking, la nave di SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere da giorni in mare, stamattina il via libera del Ministero dell’Interno a far scendere i migranti nel porto di Lampedusa.

Il tweet dell’account di Medici Senza Frontiere (photo credit: La Repubblica)

La nave ha imbarcato 84 persone dopo un’operazione di salvataggio avvenuta lo scorso 8 settembre, e si è trovata da subito al centro di numerose polemiche. Il comandante ha infatti immediatamente comunicato la necessità di uno sbarco d’urgenza poiché a bordo, tra le persone soccorse, vi era una donna al nono mese di gravidanza che necessitava di cure immediate.

Nonostante l’emergenza, a causa delle polemiche sul caso e delle conseguenti esitazioni delle autorità competenti, sono passati quattro giorni affinché la donna fosse trasportata assieme al marito in elicottero all’ospedale di Malta, dove ha partorito poche ore dopo.

L’intera operazione è risultata essere l’emblema del nuovo atteggiamento che l’Italia, dopo l’inizio delle attività del nuovo governo Conte, ha deciso di assumere nei confronti dell’emergenza immigrazione. Prima di permettere lo sbarco, infatti, si è deciso di attendere un accordo per la ripartizione dei rifugiati tra Francia e Germania, ognuna delle quali accoglierà probabilmente il 25 per cento delle persone a bordo, l’Italia, che ne ospiterà il 10 per cento, e i cosiddetti “Paesi volenterosi”. La Viking risulta dunque essere il primo caso in cui l’Italia apre i porti senza far ricorso al divieto di ingresso in acque territoriali previsto dal decreto sicurezza bis

Nell’attesa di vedere se la nave attraccherà direttamente al porto di Lampedusa o se verrà utilizzata un’altra imbarcazione, sul profilo Twitter di MSF è stato postato un video che testimonia la reazione di sollievo dei rifugiati alla notizia dell’assegnazione del porto.