Oggi la sentenza per l’omicidio Mollicone, ventun’anni dopo

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Di Redazione Metropolitan

Prevista per la giornata di oggi la sentenza che dovrebbe chiudere il caso relativo all’omicidio di Serena Mollicone, diciottenne uccisa il 1 giugno 2001 ad Arce (FR) e ritrovata due giorni dopo a Fontana Liri. L’omicidio si svolse, secondo le indagini, nella caserma dei Carabinieri del paese. L’accusa rivolta contro Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio, Marco, è di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La Procura ha chiesto per gli imputati rispettivamente 30, 21 e 24 anni. Imputato anche l’ex vicecomandante della caserma di Arce, Vincenzo Quatrale, per concorso in omicidio, per cui sono stati chiesti 15 anni. Tra gli indagati anche l’appuntato Francesco Suprano, per cui sono stati chiesti, dietro l’accusa di favoreggiamento, 4 anni.

A oltre vent’anni dall’omicidio Mollicone, si fa luce sul delitto di Arce: l’ennesimo caso di orrore tutto italiano

La tomba di Serena Mollicone, la diciottenne vittima dell’omicidio del 2001

Finirà entro oggi il processo che ha visto nel banco degli imputati, vent’anni dopo i fatti, l’ex comandante e vicecomandante dei Carabinieri della caserma di Arce, paese in provincia di Frosinone, accusati insieme alla famiglia del comandante dell’omicidio di Serena Mollicone. Le indagini sul delitto, lunghe vent’anni, hanno indicato come colpevoli Franco, Anna Maria e Marco Mottola, insieme a Vincenzo Quartale e Francesco Suprano. Seguendo la ricostruzione definitiva, Serena Mollicone sarebbe stata quindi uccisa nella caserma di Arce, dopo la violenza subita da Marco Mottola. Il giovane le avrebbe inflitto un trauma cranico e poi soffocata con del nastro adesivo con l’aiuto del padre. Venne ritrovata due giorni dopo a Fontana Liri.

Le indagini ebbero il loro punto di svolta nel 2008, a seguito dell’inaspettato suicidio del carabiniere Santino Tuzzi. Il carabiniere si tolse la vita dopo aver rivelato agli inquirenti che una ragazza che rispondeva alla descrizione di Serena era effettivamente entrata nella caserma il giorno dell’omicidio. Seguirono innumerevoli tentativi di depistaggio da parte del vicecomandante dei carabinieri di Arce, inclusa l’esportazione di ogni traccia genetica che avrebbe potuto rivelare l’identità dell’assassino sul corpo della giovane. Fece scalpore uno speciale del 2021 della trasmissione “Le Iene” relativo a questo caso irrisolto, che indusse nuova attenzione sul caso. L’ennesimo orrore italiano che oggi, dopo vent’anni, troverà giustizia.

Alberto Alessi

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