Oggi 17 gennaio, si celebra il World Pizza Day. Il piatto più famoso al mondo. Alta o bassanapoletana o romanapopolare o gourmet, è indiscutibilmente il piatto tricolore più amato di sempre. Perché si festeggia proprio in questo giorno?

Pizza: il piatto che unisce tutti, perchè si festeggia oggi?

La pizza -Photo Credits:winenews.it
La pizza -Photo Credits:winenews.it

Elemento principale, quello da cui prende forma il piatto tricolore, è il fuoco. In tutto il Sud, questo giorno significa fuochi propiziatori, buona fortuna e grandi desideri. Quindi quale giorno migliore per festeggiare e celebrare il tanto agognato riconoscimento UNESCO?

Almeno da Napoli in giù, oggi si festeggia anche uno dei Santi più “noti” del calendario:  Sant’Antonio Abate. Antonio Pacepresidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN), che fu promotrice di quel premio, ha sottolineato:

Noi non abbiamo scelto una data in particolare e soprattutto non abbiamo inventato niente quando proponemmo questa data come giornata per festeggiare il riconoscimento Unesco all’Arte dei Pizzaioli Napoletani. Abbiamo semplicemente scelto di tornare indietro nel tempo e ritrovare una tradizione che ai tempi dei miei nonni e anche prima legava tutta la nostra categoria professionale: ovvero l’omaggio a Sant’Antonio, patrono del fuoco e quindi dei forni“.

Il legame tra religione e cibo: Sant’Antonio protettore dei pizzaioli

La religione e il cibo, hanno da sempre un legame molto stretto. Possiamo pensare ad esempio al carnevale di fritti in onore di San Giuseppe, oppure ai deliziosi dolci che in Sicilia sono dedicati alle sue Sante.

Sant’Antonio, oltre ad essere patrono dei macellai e degli animali domestici, ricopre il ruolo di protettore dei pizzaioli. Veglia su chi passa le sue giornate a sfornare pizze. Quest’ultimo secondo la leggenda, fu colui che riuscì a rubare il fuoco al Diavolo, così da riscaldare gli uomini. Motivo per cui proprio lui è incaricato di controllare su chi sta a contatto con le fiammecome i fornai. Nel suo giorno si accendono i falò. L’antica tradizione voleva che le famiglie dei pizzaioli di Napoli si recassero a Capodimonte per celebrare il santo con un falò di buon augurio.

Antonio Pace ha poi aggiunto:

Si è sempre festeggiata a Napoli e dintorni questa ricorrenza, ma da ciò che ricordo dai racconti di mio nonno. Era proprio a Capodimonte, dove oggi abbiamo la sede AVPN, che si svolgeva uno dei momenti più importanti. Il 17 gennaio ogni famiglia di pizzaioli lavorava solo mezzagiornata, la mattina fino a ora di pranzo e poi riunita tutta la famiglia ci si spostava fuori dal centro (Capodimonte è un quartiere collinare della città di Napoli, ndr) e si accendeva il fuoco propiziatorio. Anche la legna aveva un ruolo particolare: era regalata dagli abitanti dei vari quartieri a dei ragazzi che passavano, nei giorni successivi all’Epifania, di casa in casa, ed era composta dai resti degli alberi di Natale o delle capanne dei presepi che venivano messi a riposo. È da quel sentimento” di omaggio e ringraziamento “che siamo voluti ripartire e da qui abbiamo fatto nascere la nuova giornata della pizza

L’idea di unificare tutte le altre giornate e feste dedicate alla pizza

Anche se attualmente nel mondo la pace non accomuna proprio tutti, è sicuramente piacevole pensare che ci possa essere un’ unificazione di tutte le altre giornate e feste dedicate a questo piatto amatissimo, in un’unica data. Tra le dichiarazioni di Antonio Pace:

“Come ogni festa che si rispetti, vorremmo che unificasse veramente questa famiglia, quella degli amanti della pizza. Per questo abbiamo in programma (e in realtà il processo è già iniziato, ndr) di proporre l’unificazione di tutte le altre giornate e feste dedicate a questo piatto amatissimo, in un’unica data, ovvero il 17 gennaio. Un fortissimo desiderio da parte della nostra associazione, che penso sarà bene accolto negli altri Paesei. Negli ultimi decenni di convegni ed eventi in giro per il mondo ho imparato che gli altri popoli, vicini o lontani che siano, anelano a tutte quelle tradizioni veraci e quel sapere profondo che si annida nel cibo. E la nostra festa del 17 gennaio è così vera che di più non potrebbe essere”.

Il lavoro di proselitismo gastronomico verrà fatto dai delegati nei vari Paesi della Avpn e a noi non resta che aspettare.

Mille modi di fare la pizza

Sono tantissimi i modi per fare la pizza, quello sicuramente più diffuso è la margherita. Ma l’incubo di ogni italiano rimarrà sempre la pizza all’ananas. Proprio per questo Franco Pepe nel 2016 ne ha creato la sua personale versioneProvocatoria, divisiva, ma deliziosa e replicabile a casa (qui la ricetta). Il re della pizza romana, Gabriele Bonci, propone invece la focaccia con il baccalà. Con ingredienti di stagione e naturali, come il baccalà e le nocciole, e una lievitazione equilibrata. Il tutto con un impasto invernale, ovvero quello multicereali (ricetta).

Per celebrare i suoi 70 anni, «Concettina ai Tre Santi», storico indirizzo napoletano dove lavora il maestro pizzaiolo Ciro Oliva, ha creato: «The Green Boom». Una «gastronomica» che gioca sulle verdure locali e sui grandi prodotti italiani: misticanza, baby carote e baby ravanelli, noccioline americane, aceto balsamico di Modena e Parmigiano Reggiano 48 mesiil tutto farcito a crudo (qui per vedere come prepararla).

Mariapaola Trombetta

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