Oggi, 27 gennaio, ricorre l’anniversario della liberazione di Auschwitz, ricordato poi come la Giornata della Memoria. In questo giorno, così particolare e intenso, è necessario ricordare quei terribili eventi che hanno colpito la comunità ebraica, tracciando irrimediabilmente la sua storia. Noi oggi ricordiamo cercando di delineare per voi l’Olocausto in letteratura: quali sono i testi che è fondamentale leggere almeno una volta nella vita?
I libri sull’Olocausto, tra saggi e romanzi
Ogni giorno, nonostante il tempo trascorso, si ripetono fatti di cronaca che tristemente richiamano ingiustizie radicate nell’assurda convinzione della supremazia di alcune “razze” rispetto ad altre. Leggiamo, dunque, e nutriamoci sempre dell’opportunità di riscatto che la storia ci offre; solo ripercorrendo gli eventi del passato, possiamo comprenderli e quindi evitare che si ripetano.
Sullo sterminio degli ebrei e sui campi di concentramento è stato scritto tanto; libri che spesso sono stati anche riprodotti in pellicola, così da raggiungere un pubblico sempre più vasto. La letteratura, infatti, altro non è che uno strumento attraverso cui ricordare e capire. Per questo vi consigliamo la lettura di alcuni dei testi più significativi. In particolare, seguiremo la distinzione tra saggio storico e romanzo; avremo così da un lato un quadro chiaro e oggettivo dei fatti, dall’altro le testimonianze più o meno dirette di chi l’Olocausto l’ha vissuto.
La Germania nazista e gli ebrei e Gli anni dello sterminio, Saul Friedländer
Come primo esempio di saggio, vi proponiamo La Germania nazista degli ebrei, testo diviso in due parti e composto da uno storico ebraico. Nato a Praga nel 1932 da una famiglia ebrea di lingua tedesca, Friedländer è cresciuto in Francia e si è salvato dall’Olocausto perché fu nascosto, vicino a Vichy, all’interno di un collegio cattolico. I suoi genitori, purtroppo, non furono così fortunati, e trovarono la morte ad Auschwitz. Nel corso della sua opera, lo storico cerca dunque di indagare le origini e le motivazioni di quei terribili eventi.
La distruzione degli ebrei d’Europa, Raul Hilberg
Altro libro mastodontico sull’opera di sterminio attuata dai tedeschi in tutta Europa è quello di Raul Hilberg. Arruolato all’interno dell’esercito americano, l’autore si occupò, grazie alla sua conoscenza del tedesco, dello studio degli archivi che man mano le truppe trovavano in Europa. Proprio la lettura di questi documenti, tra cui spiccarono proprio quelli di Hitler, spinse lo storico ad occuparsi di Olocausto, redigendo una validissima analisi dei fatti relativi alla distruzione del popolo ebraico.
La memoria dei fiori – Il diario di Rwyka Lipszyc
Passiamo ora ai romanzi, tratti dalle dirette esperienze di prigionieri nei campi di concentramento. Il libro riportato per primo racconta la vera storia di una bambina del ghetto di Lódz, una delle centinaia di migliaia di ragazzine ebree vissute durante l’occupazione nazista che non hanno mai avuto l’opportunità di provare le gioie e le pene dell’adolescenza.
La notte di Elie Wiesel
Si tratta di un romanzo autobiografico di Elie Wiesel che ha ricevuto il premio Nobel per la pace. L’autore nel libro ripercorre la sua esperienza e quella della propria famiglia nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald. La notte è il primo di una trilogia di libri che ripercorrono gli avvenimenti prima e dopo l’Olocausto. Lo scrittore aveva solo dodici anni quando venne deportato insieme alla famiglia. Nel corso della lettura emerge la terribile verità sui campi di concentramento: non sono solo luoghi di distruzione fisica, ma soprattutto luoghi di annientamento morale e psicologico.
Se questo è un uomo, Primo Levi
Scritto tra il 1945 e il 1947, è il principale romanzo di Primo Levi. Il libro narra la storia dell’autore che viene catturato nel 1943 e deportato nel campo di concentramento di Monowitz. E’ un romanzo sull’Olocausto da leggere assolutamente in quanto racconta del coraggio e della forza di continuare a sognare, nonostante l’indifferenza e le sofferenze.
Gli ultimi sette mesi di Anna Frank
Interessante è poi l’ultimo libro di cui vi parleremo; si tratta della raccolta delle testimonianze di sette donne ebree che raccontano cosa successe alla giovane Anna dopo il suo arresto. Le donne, sue amiche nel campo, oltre a raccontare la loro storia ed esperienza nei lager, ci svelano tutto il coraggio avuto da Anna Frank durante la prigionia. Strettamente legata alla figura di Anna è il suo diario. Pubblicato dal padre (sopravvissuto ai campi di concentramento) Il diario di Anna Frank ripercorre tutti i momenti più salienti vissuti dalla giovane ebrea dall’inizio della guerra, fino alla deportazione.
Si tratta di un’importantissima testimonianza dell’Olocausto, visto con gli occhi di una bambina, il cui desiderio era solo quello di vivere la propria infanzia e adolescenza. Tuttavia, i suoi sogni vengono annientati dall’arrivo dei tedeschi. Il Diario di Anna Frank si interrompe quindi bruscamente a causa dell’arresto e della deportazione della famiglia Frank, e l’ultima annotazione che riporta risale al 1 agosto 1944.
Martina Pipitone