Israele prepara l’offensiva totale da terra su Gaza e schiera 300 mila riservisti a sud del Paese dopo che nella notte le forze di difesa israeliane hanno colpito centinaia di “obiettivi” a Gaza. Ottanta luoghi sono stati colpiti nel quartiere di Beit Hanon, una città all’estremità nordorientale della Striscia, oltre 450 nel quartiere di Al-Furqan, altri 70 nel quartiere di al-Daraj, in luoghi che, secondo l’esercito israeliano erano utilizzati da Hamas per dirigere attacchi contro Israele. L’obiettivo militare di Israele è quello di distruggere le capacità militari di Hamas, ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Conricus: la missione è “assicurarsi che Hamas, alla fine di questa guerra, non abbia alcuna capacità militare con cui poter minacciare o uccidere civili israeliani”.
L’orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati “decapitati“, hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24.
“Un massacro, un vero e proprio massacro”, ripetono anche i giornalisti che hanno visitato Kfar Aza, al confine con la Striscia, dove la notte tra venerdì e sabato scorso si sono infiltratati i miliziani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Le loro testimonianze e le immagini che hanno scattato rimbalzano sui sociali, sui siti e danno appieno l’immagine del massacro: “C’è un forte odore di morte, è dappertutto”, riferiscono mentre dai loro video postati sui sociali si sentono rumori di esplosioni provenienti da Gaza. Nel kibbutz – gli hanno riferito i responsabili dell’esercito – sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage.
Intanto cresce il bilancio delle vittime israeliane, salito a 1.200: sono “in maggioranza civili”, ha detto il portavoce dell’esercito. I feriti sono più di 2.700. L’aumento nel bilancio delle vittime “non è dovuto al fatto che ci siano combattimenti in corso”, ma piuttosto perché “ora che il tempo è passato stiamo scoprendo corpi di israeliani morti nelle varie comunità in cui Hamas si è infiltrato e dove hanno condotto i loro massacri”, ha spiegato Conricus. In particolare, i media israeliani riferiscono che nel kibbutz di Kfar Aza sono stati trovati i corpi di 40 bambini uccisi, alcuni dei quali decapitati.