Omar bin Laden, il figlio del peggior terrorista della storia: “Sono scappato, oggi dipingo l’America”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Chiamarsi Omar bin Laden non dev’essere semplice, tanto più se assomigli davvero tanto a tuo padre. Il quarto figlio di Osama bin Laden, tuttavia, sembra aver trovato un suo equilibrio di vita, come ha raccontato in una recente intervista a Vice Us. Omar, oggi 39enne, vive in Normandia con la moglie Zaina Mohamed Al-Sabah, in una fattoria con tanto di cavalli, di cui sono entrambi appassionati. Un’altra passione che accomuna la coppia è quella per l’arte e, come molti hanno fatto durante i ripetuti lockdown dell’ultimo anno, Omar ha trovato conforto nella pittura per superare l’isolamento. I suoi soggetti preferiti? I paesaggi naturali, specialmente il deserto ma anche, a sorpresa, le vaste lande americane, che rimandano alle ambientazioni dei vecchi film Western, di cui è grande fan.

«Mi mancano i momenti divertenti che ho avuto, i tempi in cui ero troppo giovane per sapere e troppo innocente per vedere il mondo intorno a me. Mi mancano le vaste distese di dune del deserto e il mare. Mi manca la pace dell’infanzia», ha raccontato a Vice. I suoi quadri sono spesso malinconici e, scrivono Gavin Butler e Mahmood Fazal, sembrano riflettere la travagliata vita di Omar bin Laden. Nato in Arabia Saudita, ha seguito con la famiglia i pellegrinaggi del padre, dal Sudan all’America all’Afghanistan, che l’aveva arruolato nella guerra di al Qaeda.

A diciotto anni, però, nel bel mezzo della guerra civile afghana, si è reso conto di non volerne fare parte ed è tornato in Arabia Saudita: l’11 settembre del 2001 si trovava lì quando ha appreso la notizia dell’attentato alle Torri gemelle. Si è più volte scusato con le vittime e dissociato dalle azioni del padre, che ha descritto come un uomo violento e autoritario anche nel privato. Nel 2008 aveva detto all’Associated Press: «Molte persone pensano che gli arabi, specialmente i bin Laden, specialmente i figli di Osama, siano tutti terroristi, ma questa non è la verità», dichiarando inoltre di voler diventare un ambasciatore di pace. «Voglio che il mondo sappia che sono cresciuto; che mi sento a mio agio con me stesso per la prima volta nella mia vita; che il passato è passato e che bisogna imparare a conviverci. Bisogna perdonare se non proprio dimenticare, in modo da essere in pace con le proprie emozioni», ha detto a Vice.