Omicidio Christa Wanninger, sul colpevole ancora troppi dubbi

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Di Redazione Metropolitan

Oggi per la rubrica “Cronache del mistero” ripercorriamo il caso di omicidio di Christa Wanninger, caso sul quale ancora oggi aleggiano pesanti ombre di mistero. Roma 2 maggio 1963. Sul pianerottolo del quarto piano di uno stabile in via Emilia, a pochi passi da via Veneto, il corpo di una giovane ragazza tedesca di 23 anni, trafitta da venti coltellate giace a terra in un lago di sangue. A richiamare l’attenzione della portinaia dello stabile, su quello che stava accadendo erano state le urla di una donna. Accorsa in tutta fretta la donna si accorse che si trattava di una ragazza che per altro sembrava ancora respirare.

Sopraggiunsero alcuni vicini e da li a poco anche cronisti e poliziotti, arrivò anche un’ambulanza ma la giovane nel frattempo era spirata. Partirono le indagini e la portinaia rivelò alla polizia di conoscere l’identità della giovane. Il suo nome era Christa Wanninger e spesso andava in quello stabile per far visita alla sua amica Gelda Hoddapp. Ancora ignara dell’accaduto la signorina Gelda alla notizia datale dalla polizia non tradì nessun’emozione lasciando interdetti gli inquirenti.

Omicidio Christa Wanninger, le indagini

Nella foto Christa Wanninger  photo credit: cronacaedossier.it
Nella foto Christa Wanninger photo credit: cronacaedossier.it

Nei successivi interrogatori, Gelda dichiarò che Christa Wanninger aveva una turbolenta relazione con un ragazzo italiano, con cui litigava spessissimo a causa della sua gelosia. L’uomo di nome Angelo Galassi prontamente rintracciato dalla polizia, dopo la comunicazione della morte di Christa, apparve estremamente scosso, ma nonostante questo si mise subito a disposizione delle autorità. Dopo approfonditi accertamenti il signor Galassi risultò subito estraneo ai fatti e le indagini ripartirono alla ricerca del colpevole.

A quel punto i sospetti si focalizzarono su di un uomo con un impermeabile blu che, secondo alcuni testimoni si aggirava con atteggiamento sospetto nello stabile proprio nell’arco di tempo in cui si consumava l’omicidio di Christa. Per 10 mesi la polizia si mise sulle tracce di quell’uomo ma senza risultati. Poi la svolta. Un giornalista del quotidiano “Momento sera” dichiarò di aver ricevuto una telefonata da uno sconosciuto, poi identificato come Guido Pierri, un pittore, che gli offrì clamorose rivelazioni sul delitto in cambio di cinque milioni di lire.

La sentenza

Nella foto Christa Wanninger e Gelda Hoddapp  photo credit: misteriditalia.it
Nella foto Christa Wanninger e Gelda Hoddapp photo credit: misteriditalia.it

Le indagini portarono all’arresto di Pierri accusato di tentativo di estorsione. Nella sua abitazione, però durante una perquisizione, la polizia trovò un diario sul quale era descritto un delitto che aveva straordinari punti di coincidenza con l’uccisione della Wanninger. Nonostante questo importante ritrovamento per il pittore non ci fu nessuna accusa di omicidio, ma solo quella di tentata estorsione. Nel 1977 grazie ad alcune dichiarazioni provenienti da un alto esponente dell’arma dei carabinieri il caso si riaprì con Pierri condannato d’omicidio.

La triste storia sembrava essere giunta all’epilogo ma appena alcuni mesi dopo, la sentenza venne ribaltata e Pierri scagionato per insufficienza di prove. Nel 1985 il caso si riaprì con il processo in appello. Durante il dibattito si arrivò alla conclusione che ad uccidere Christa fu Pierri. Inoltre si stabilì che l’aggressione alla giovane donna era iniziata dall’appartamento di Gelda per finire poi sul pianerottolo dove poi la giovane venne ritrovata ormai in fin di vita. Il 15 marzo 1988 quindi la prima Corte di Cassazione confermò, rendendola definitiva, la sentenza della Corte d’assise d’Appello di Roma di tre anni prima. Pierri era l’assassino di Christa Wanninger ma non punibileperché incapace di intendere e di volere al momento del fatto”. Sul caso restano ancora oggi dubbi e ombre.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Christa Wanninger) photo credit: vanillamagazine.it

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