Omicidio Sacchi, processo rinviato al 9 giugno

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Di Redazione Metropolitan

Roma, processo Omicidio Sacchi. “Ci ha fatto male rivedere Anastasia. Così fredda. Non ci ha nemmeno degnato di uno sguardo”. A dirlo i genitori di Luca Sacchi in aula oggi per l’avvio del processo sulla morte del giovane davanti alla prima Corte d’Assise di Roma. 

Il giovane fu ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso con un colpo di pistola alla testa davanti a un pub nella zona di Colli Albani. Presente in aula Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca, coinvolta nella seconda tranche dell’inchiesta, per la violazione della legge sugli stupefacenti in relazione al tentativo di acquisto di 15 chili di droga.

L’udienza per l’omicidio di Sacchi, si è svolta a porte chiuse nel rispetto delle disposizioni anticovid è stata poi rinviata al 9 giugno “per permettere a tutte le parti di poter visionare gli ultimi atti d’indagine della procura di Roma e per poter rispettare il termine di sette giorni ed eventualmente integrare le liste testimoniali”, hanno spiegato i legali della famiglia Sacchi, gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice.

Abbiamo ritenuto opportuno associarci alle richieste formulate dai difensori degli imputati, perché non vogliamo che il processo nasca con falle procedurali. Anastasiya era presente in aula; ha ignorato l’intera famiglia Sacchi. La Corte, infine, ha stilato un fitto calendario di udienze per i mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre“.

Abbiamo un po’ di tensione, vediamo che succede“, aveva detto il padre di Luca, Alfonso Sacchi, arrivando alla cittadella giudiziaria di Piazzale Clodio. “La prima volta che rivedremo Anastasiya? Noi ci siamo, potrebbe essere la prima volta visto che dalla sera dell’omicidio non l’abbiamo più vista. Come famiglia chiediamo che vengano condannati all’ergastolo gli autori materiali dell’omicidio“.