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Oms: “La sindrome post-Covid potrebbe riguardare molti pazienti”

La sindrome post-Covid potrebbe riguardare un numero considerevoli di pazienti guariti: a spiegarlo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generele dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’ipotesi prende corpo dopo una riunione con medici, pazienti e l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite tenutasi nei giorni scorsi. L’obiettivo è ora quello di lavorare affinché i medici “possano diagnosticarla e trattarla”, ha spiegato Ghebreyesus. La sindrome post-Covid, detta anche “long Covid”, possiede infatti una serie di sintomi tali che possono essere anche gravi, nonché persistenti per diverso tempo nei pazienti che ne sono affetti.

Che cos’è la sindrome post-Covid?

La sindrome post-Covid si verifica successivamente alla guarigione. I sintomi che caratterizzano la sindrome post-Covid sono molteplici. Tosse, febbre, mialgia, dolore alle articolazioni, dispnea, stanchezza, disturbi gastrointestinali, disfunzioni nella capacità di percepire gli odori e il gusto, affanno, dolori al petto e tachicardia. Tutti sintomi che in molti casi possono risultare debilitanti, abbassando la qualità di vita del paziente.

I sintomi più ricorrenti della “sindrome post-Covid-19” che sono stati segnalati sono: stanchezza (53,1%), dispnea (43,4%), dolore alle articolazioni (27,3%) e dolore toracico (21,7%), oltre a disturbi dell’appetito, del sonno e perdita di massa muscolare. Recentissimi studi hanno dimostrato che il più ricorrente dei sintomi, la stanchezza, è presente in circa l’80% dei pazienti studiati.

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