Open arms: i toni vittimisti di Salvini che grida al processo politico

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Di Redazione Metropolitan

Rinviato a giudizio. È questa la decisione del Tribunale di Palermo in merito alla vicenda che vede l’On. Salvini accusato di sequestro di persone per il divieto allo sbarco di migranti a bordo della Open arms, nell’agosto 2019. La decisione del Tribunale non è stata accolta, come facilmente preventivabile, di buon grado dal segretario leghista, che ai giornalisti ha subito parlato di “processo politico“.

Salvini, assistito dall’avvocata Giulia Bongiorno, si dice tranquillo e a posto con la propria coscienza per aver difeso (da poveri disperati) i confini patrii come stabilito dall’art.52 della Costituzione. Unico rammarico per l’ex ministro dell’interno è quello di sottrarre ancora tempo ai suoi figli ma dichiara di affrontare il processo con “sopportazione cristiana”. Il leader del Carroccio è tornato anche ad attaccare il neo segretario dem, Enrico Letta, reo di aver avuto un incontro con il fondatore di Open arms. Insomma, il segretario condensa in poche battute gli stilemi della sua comunicazione politica: vittimismo, discredito dell’avversario, ricerca di empatia su scorta di richiamo ai valori familiari e strizzate d’occhio al cattolicesimo ipocrita e bigotto.

Le reazioni politiche

Se 5 Stelle e Dem si sono trincerati dietro un indefettibile silenzio stampa, eccezion fatta per il presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni, il quale, ribattendo all’auspicio di Salvini di riformare il sistema giudiziario, ha risposto:

“Nessuno pensi di riformare i giudici, la loro autonomia e indipendenza a garanzia dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”

Reazione di vicinanza e solidarietà è, invece, quella proveniente dal centro destra con una Giorgia Meloni che torna a ribadire l’approvazione per le iniziative dell’allora Ministro dell’Interno, che avrebbe difeso i confini nazionali dall’ “immigrazione clandestina di massa” e a cui fa giungere un abbraccio sincero. Più moderate invece le parole del segretario di FI, Antonio Tajani, che si chiede perché il processo sia veda tra i banchi degli inquisiti solo Salvini e non anche altri membri del Conte I. Solidarietà che travalica i confini del mondo politico e raccoglie adepti anche nel campo civile, con l’hashtag #IostoconSalvini che è top trend della giornata.

Gli equilibri di governo

Nel corso della conferenza stampa rilasciata all’uscita del Tribunale, Matteo Salvini è tornato ad esprimere il pieno appoggio all’esecutivo Draghi, di cui fa parte e sulle cui iniziative è ancor più convinto dopo l’annuncio nella conferenza stampa di venerdì scorso (16 Aprile 2021, ndr). Tuttavia, appare sempre più precaria la convivenza all’interno della maggioranza composta da forze tanto eterogenee per valori e visioni politiche e il rinvio a giudizio di Salvini rischia di compromettere ulteriormente la stabilità del governo. L’accelerazione di Letta sul Ddl Zan e la foto dello stesso segretario Dem non sono andati giù al segretario del Carroccio che chiede con insistenza agli altri partiti di evitare insulti e provocazioni contro la sua figura e di frenare su temi divisivi. Dal canto loro Pd e Leu chiedono, senza riscontri, a Salvini di fare retromarcia sugli attacchi durissimi contro il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Vedremo nei prossimi giorni se tra i due coniugi “forzati” scatterà una qualche tregua.

Giulia Moretti