“Opera senza autore”, stasera in tv il cinema di von Donnersmarck

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Di Stefano Delle Cave

Stasera Rai 3 ripropone il film “Opera sena autore” di Florian Henckel von Donnersmarck. Presentato a Venezia e a Toronto, è il terzo film del celebre regista tedesco che torna occuparsi della Germania dopo il grande successo di Le vite degli altri” portando sullo schermo una storia che si snoda in trent’anni

“Questo film mostra come un giovane artista trova la sua verità artistica”

Florian Henckel von Donnersmarck ha fatto con “Opera senza autore” un ritorno alle origini. A differenza del precedente “The Tourist” il celebre regista tedesco ritorna, come nel bellissimo “Le vite degli altri”, a parlare della sua Germania in epoche delicate come quella del regime nazista e del successivo arrivo del comunismo. Lo fa attraverso l’appassionante storia del giovane pittore Kurt Barnert.

Opera senza autore e l’arte nella storia e nella società

Il trailer di Opera senza autore, fonte 01Distribution

Con “Opera senza autore” Florian Henckel von Donnersmarck mette al centro del film l’arte nella sua capacità di esprimere da parte di chi la pratica ogni singola emozione. Attraverso di essa il famoso regista tedesco racconta in tutta a loro cruda essenza due periodi drammatici della storia tedesca come il nazismo e il passaggio al regime comuniste e al muro. Von Donnersmark contrappone perfettamente due personalità complesse come quella di Kurt Barnert che dipinge raccontando intimamente la sua intricata vita e quella del Prof. Carl Seeband che porta su di se la terribile follia nazista con i crimini di cui si è macchiato e che nasconde per vivere tranquillamente in Germania Ovest.

Alcune curiosità sul film

“Opera senza autore” è stato presentato a Venezia 75 e al Toronto International Film Festival. Questo lungometraggio è ispirato alla storia vera del pittore Gerhard Richter raccontata nel libro “Ein Maler aus Deutschland. Gerhard Richter. Das Drama einer Familie” del giornalista Jürgen Schreiber. Richter ha però preso le distanze dal film di von Donnersmarck.

Stefano Delle Cave