Ora l’Occidente vede una guerra iniziata nel 2014

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Di Redazione Metropolitan

I leader dei principali Paesi dell’Occidente condannano l’attacco di Putin in Ucraina. Molto forti le parole del premier inglese, Boris Johnson. Quest’ultimo parla del conflitto come di un’atrocità compiuta deliberatamente contro dei civili, e ripete che la Gran Bretagna non combatterà contro le forze russe in Ucraina. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz chiede alla Russia il ritiro delle truppe e il dialogo. Molti Stati esterni al combattimento ripetono in modo unanime che non approvano l’invasione russa.

Ipocrisia d’Occidente

Parlare di pace e contestualmente armare l’Ucraina è da incoerenti. Con l’intervento europeo, oltre al rischio che i tempi del conflitto si allunghino, si pone il problema dell’allargamento dello spazio di guerra. Rifornire gli ucraini di armi può sembrare un gesto nobile, un metodo occidentale per indebolire la Russia. Peccato che l’abbattimento di tale Paese si stia verificando grazie al sangue dei civili.

L’Unione europea non guarda né al contesto né alla complessità della vicenda, Putin è il colpevole di tutti i mali del mondo. Osservazione giustificabile (entro certi termini), visti i metodi con i quali sta cercando di raggiungere i suoi obiettivi, e viste le leggi che ha fatto approvare negli ultimi anni per assicurarsi un potere duraturo e autoritario.

Non c’è però da dimenticare che questo conflitto è stato censurato per anni dai media. Nel 2014, a Odessa, città ucraina e non russa, un gruppo nazista protetto dal governo di Kiev ha attuato una sommossa sanguinosa. Le vittime erano russofoni. Nessuno ne parlò, o perlomeno, il fatto non ebbe risonanza. Anche se si trattava di civili, morti. È da otto anni che entrambe le parti attuano spese militari e governative orientate alla guerra, e che i diritti umani vengono calpestati.

Inoltre, ci sono stati dei referendum in Donbass dove la popolazione ha votato per l’indipendenza da Kiev. Pronunciamenti dei cittadini che sono stati dichiarati illegittimi dal’Ucraina. Per correttezza, bisogna comunque dire che l’affluenza alle urne non era stata così elevata. Comunque, se dovessimo considerare la storia nella sua totalità, scherzosamente ci pare normale chiederci se, al momento dell’indipendenza americana, Biden avrebbe schierato le truppe della NATO.

Condanniamo i leader che finanziamo

Tuttavia, i rapporti con Putin ci davano dei vantaggi talmente elevati che la questione umanitaria poteva essere occultata. Gli affari energetici con la Russia ci hanno sempre fatto comodo. Ci siamo adagiati per anni in una situazione che poneva le sue basi su un terreno fragile. Infatti, ancora oggi, soprattutto in Italia, non abbiamo trovato delle soluzioni che ci rendano autosufficienti con l’energia.

La nostra Costituzione, ma immagino anche quella di coloro che si ritengono democratici, contiene il ripudio della guerra. Questo principio però, non può essere messo in pratica solo quando le guerre sono già scoppiate. Bisognerebbe lavorare affinché non si creino le premesse per una guerra. Cosa che noi, come Italia ma anche come Unione Europea, non abbiamo fatto.

Michela Foglia

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