Un campionato imponente come l’alto volo dei gabbiani, simbolo della squadra del litorale romano. L’Ostiamare ha stupito davvero tutti in questa stagione accaparrandosi la seconda piazza del Gruppo G della Serie D dietro alla Turris. Dopo 26 gare di campionato, i biancoviola erano a sole quattro lunghezze dalla capolista con diverse partite ancora da giocare. Ma l’avvento del Coronavirus ha cambiato le carte in tavola: lo stop delle competizioni dilettantistiche, infatti, ha precluso alla compagine ostiense di coltivare ulteriormente il suo sogno promozione.

I tornei sono finiti ed è stata la Turris, in virtù della sua prima posizione, a staccare anticipatamente il pass per la Serie C. Una vera disdetta per l’Ostiamare. Abbiamo raggiunto telefonicamente Adriano D’Astolfo, capitano e uomo simbolo della società laziale: tra orgoglio ed una flebile speranza di ripescaggio come miglior seconda, ecco cosa ci ha detto.

D’Astolfo: “Resto qui, all’Ostiamare mi sento parte della famiglia”

Ecco le dichiarazioni di capitan D’Astolfo dell’Ostiamare:

Siete più arrabbiati o orgogliosi per come è finito questa stagione?

“Prevale l’orgoglio perché è un sentimento che dura da parecchi mesi. Non la chiamerei nemmeno rabbia: più che altro è delusione, noi eravamo consapevoli della nostra forza ed eravamo sicuri di poterci giocare questo campionato fino alla fine con la speranza di coronare un sogno. Per noi la promozione sarebbe stata una vittoria molto grande, non eravamo partiti con l’idea di poter raggiungere questo traguardo e sarebbe stato doppiamente bello conquistare la Serie C. La delusione c’è ma l’orgoglio per la stagione è molto e quello rimane. Abbiamo registrato la stima di tutto il mondo calcistico e anche i tifosi ci hanno riempito di messaggi molto belli: la stagione è rimasta esemplare e bellissima. Poi, da secondi siamo qualificati per la Coppa Italia e questo è un traguardo storico per la società…”

Cosa vi è mancato per essere al posto della Turris?

“Solo qualche punto. Loro sono due anni, o forse più, che stanno programmando un percorso da Serie C. Si sono confermati: anche lo scorso anno avevano fatto un campionato strepitoso ma nel girone c’era una realtà molto importante. Sapevano già che potevano vincere il torneo mentre noi arrivavamo da un anno travagliato con la salvezza finale nel playout. Non avevamo in mente una stagione del genere, poi sono cambiate molte cose con incroci importanti: durante l’anno la nostra società esemplare, assistendo ad una cavalcata del genere, si è messa a lavoro per programmare in pochissimi mesi una possibile promozione. Ci sono mancati solo i punti, loro hanno perso una volta mentre noi tre. Ma se guardiamo gli altri gironi, su sei-sette raggruppamenti noi eravamo i primi…”

I tempi sono maturi per una promozione? Magari il prossimo anno…

“Non ho ancora parlato con la società, quindi per il prossimo anno è presto. Non ci hanno comunicato nessun obiettivo per il futuro, per ora. Viviamo, ancora oggi, una piccola speranza: sogniamo un ripescaggio, sappiamo di essere la miglior seconda. Sul campo abbiamo dimostrato di essere una squadra molto competitiva e meritiamo questa possibilità. Ecco, se mi chiedi del futuro io penso a questa chance di ripescaggio. Sarebbe un grosso orgoglio fare un anno con l’Ostiamare in Serie C”.

Capitan D’Astolfo resta ad Ostia anche in caso di permanenza in Serie D?

“Ormai sono diversi anni che sono qui ad Ostia, ho sposato alla grande questa famiglia e mi sento parte integrante del club. La mia permanenza non è in dubbio per quanto riguarda la categoria: sarei orgoglioso di fare del professionismo con l’Ostiamare. Ho fatto anche le giovanili con loro, per me è motivo di grande orgoglio…”

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