Ozzy Osbourne, il padrino dell’heavy metal

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Di Redazione Metropolitan

Ozzy Osbourne è uno dei più grandi geni della musica rock e metal. Nato il 3 dicembre del 1948 a Birmingham, il cantautore e compositore è senza dubbio uno dei personaggi più determinanti della storia della musica rock, tanto da essere da molti definito “il padrino dell’heavy metal”, sebbene egli non amasse tale nomina. 

“Veramente non me la sento di essere definito il padre del metal o del rock, semmai il fratello maggiore”

Divenuto dapprima famoso con i Black Sabbath, Ozzy ha successivamente avviato una straordinaria carriera da solista, arrivando a vendere più di 50 milioni di dischi in tutto il mondo. Il disco di debutto, Blizzard of Ozz, raggiunse da subito le vette delle classifiche inglesi e americane, aggiudicandosi il disco di platino. Ozzy Osbourne viene tutt’oggi considerato un innovatore del genere per il suo stile unico, il suo carisma sul palco e la sua musica che rimane, indelebile, nel cuore di chi la ascolta. 

Ozzy Osbourne e I Black Sabbath

I Black Sabbath si formarono nel 1968 e divennero ben presto una delle prime, nonché una delle più importanti band heavy metal della storia. La formazione iniziale era formata da Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward. Rimase invariata fino al 1978, fino a quando Ozzy decise di lasciare il gruppo per dedicarsi alla carriera solistica. Il cantautore britannico poté ottenere un grande successo grazie ad album quali Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality

Sebbene la fama lo portò verso uno stile di vita sregolato, dissoluto e pieno di eccessi, fu la morte del padre a trascinarlo negli abissi di una profonda depressione: fu così che Ozzy prese la decisione di lasciare la band. Tra gli album più noti, oltre quelli sopra citati, si ricordano Sabbath Bloody Sabbath e Never Say Die!

La carriera da solista

Nel 1977 Ozzy Osbourne cominciò a contattare svariati musicisti per creare una band che potesse dare inizio alla sua carriera. Sarà però solo nel 1979 che ufficialmente lascerà i Black Sabbath. Il gruppo, formato oltre a Ozzy da Randy Rhoads alla chitarra, Lee Kerslake alla batteria, Bob daisley come batterista e Don Airey alla tastiera, si chiamò in un primo momento Blizzard of Ozz, da cui poi il primo disco (pubblicato nel 1980) prese il nome. 

L’album successivo, Diary of a Madman (1981), fu anch’esso un notevole successo. In seguito alla triste morte di Randy Rhoads e all’abbandono del progetto da parte di due membri (Daisley e Kerslake), la band subirà dei cambiamenti nella formazione. Impegnativa fu la ricerca di un nuovo chitarrista: diversi nomi entrarono a far parte della band, fino a quando poi la situazione non si stabilizzerà grazie all’arrivo di Zakk Wylde, con il quale Ozzy Osbourne instaurerà un duraturo rapporto di amicizia. 

L’Ozzfest

L’album precedente all’arrivo di Wylde (The Ultimate Sin, 1986) venne ampiamente criticato dai fan e dai sostenitori di Osbourne, poiché le nuove canzoni presentavano sonorità più vicine all’hair metal, ed erano dunque lontane dallo stile del genio del rock. Con il debutto di Zakk Wylde, ovvero l’album No rest for the Wicked, 1988, si ritornò alle sonorità più graffianti e si abbandonarono finalmente gli elementi glam appartenenti all’hair metal. 

Numerosissimi sono gli album che hanno accompagnato la storia, numerosissimi i tour mondiali e i Festival ai quali hanno partecipato. Nel 1996, ad esempio, assieme alla moglie e manager Sharon Osbourne, venne organizzato l’Ozzfest, creato in seguito al rifiuto da parte degli organizzatori del famoso festival Lollapalooza di far partecipare anche Ozzy e il suo gruppo. L’Ozzfest prevedeva la partecipazione di gruppi storici quali Iron Maiden, Slayer, Pantera, fino a gruppi più recenti come System of a Down. Fu fin dalla prima edizione un successo incredibile, divenendo così un evento annuale.

Ozzy Osbourne- Photo Credits: billboard.it
Ozzy Osbourne- Photo Credits: billboard.it

L’interruzione compositiva e la ripresa

A causa della necessità del cantautore di disintossicarsi dall’uso spropositato di alcool, una lunga interruzione compositiva separa la raccolta del 1997 (The Ozzman Cometh) dall’album successivo scritto nel 2001. Da quel momento in poi Ozzy comporrà una serie di album che usciranno a cadenza quasi annuale: il successo incredibile difatti persiste ancora. L’ultimo album è uscito il 21 febbraio del 2020.

Dunque, nonostante i problemi di depressione, nonostante una vita fatta di eccessi e sregolatezze e nonostante le difficoltà affrontate a causa di accuse di messaggi subliminali nei suoi testi, Ozzy Osbourne rimane una delle più grandi leggende della storia del metal. Ed è per questo che oggi, nel giorno del suo compleanno, ricordiamo con affetto i suoi più grandi successi e la sua strabiliante carriera. 

Giulia Scialò

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