Pablo Neruda, il diplomatico dalla penna d’oro

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Di Giusy Celeste

Il 12 Luglio 1904 nacque Pablo Neruda, considerato uno dei più grandi autori della letteratura latino-americana del secolo scorso. Di lui Gabriel García Márquez disse: “ Il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua”. Il suo nome vero era Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto; il suo pseudonimo era stato scelto in onore del poeta Jan Neruda. Secondo Harold Bloom tra gli scrittori più rappresentativi della letteratura occidentale, Neruda nel 1971 ottenne il Premio Nobel per la letteratura.

Pablo Neruda, il diplomatico dalla penna d’oro: biografia e opere


“Voglio fare con te/ ciò che la primavera fa con i ciliegi”.

Pablo Neruda

Pablo nacque a Parral, nella regione del Maule (Cile). I suoi genitori erano José del Carmen Reyes Morales, un impiegato delle ferrovie, e Rosa Neftalí Basoalto Opazo, una insegnante. Quest’ultima morì precocemente per tubercolosi quando Pablo aveva solo un mese di vita. Il giovane Neruda mostrava già un forte interesse per la letteratura. La poetessa Gabriela Mistral, sua insegnante e futura vincitrice del Premio Nobel per la letteratura, lo spronò verso la concretizzaizone della sua passione. Un importante ostacolo fu invece suo padre, deceduto insieme alla sua matrigna nel 1938.

Nel 1923 pubblicò il suo primo volume di versi dal titolo “Crepuscolario”, e l’anno successivo “Veinte poemas de amor y una canción desesperada”, una raccolta di poesie d’amore dallo stile modernista. Molti editori tradussero queste prime due opere in tanti paesi stranieri. Purtroppo in una condizione di miseria, il poeta nel 1927 dovette accettare l’incarico di console onorario in Birmania; da qui si susseguirono una serie di incarichi diplomatici che lo porteranno in politica. Egli ottenne infatti la carica di senatore, di candidato alla presidenza del Cile nel 1970 e sostenne il politico Salvador Allende. Si spense nel 1973 dopo il golpe del generale Augusto Pinochet, ufficialmente per tumore ma in circostanze dubbie.

Se inizialmente la sua poetica seguiva lo stile modernista apprezzato in quel frangente storico, successivamente le sue composizioni divennero più originali e vicine allo stile ermetico, seppur sempre connotate dalla sua spiccata sensualità. Più gli anni passavano e più sembrava acquisire libertà nella struttura metrica del testo. Negli ultimi venti anni pubblicò: “Odi elementari” (1954), “Nuove odi elementari” (1956), “Terzo libro delle odi” (1958), “Estravagario” (1958), “Navigazioni e ritorni” (1959), “Cento sonetti d’amore” (1959), “Memorial de la isla Negra” (1964), “Barcarola” (1967), “Fine del mondo” (1969), “La spada incendiata” (1970) e “Le pietre dal cielo” (1970).

Giusy Celeste