I palasport d’Italia: alla scoperta del PalaVerde

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Di Redazione Metropolitan

Il basket italiano apre le porte a progetti di imprenditori molto facoltosi. Siamo negli anni ’80 e tra questi non può non essere menzionato il Gruppo Benetton. Una delle aziende di punta del mondo della moda, ma anche capace di creare un modello invidiabile di pallacanestro. A Treviso sono arrivati numerosi successi, il cui teatro è stato un vero e proprio gioiello: il PalaVerde. L’idillio Benetton è purtroppo arrivato ai titoli di coda nel 2012, quando la Pallacanestro Treviso ha deciso di abbandonare definitivamente il professionismo per occuparsi soltanto del settore giovanile. Dopo anni di vuoto a Treviso è però tornata ad alimentarsi la fiamma della palla a spicchi. La città veneta è oggi rappresentata dalla TVB. I colori non sono gli stessi (verde la Benetton, bianco-azzurro la De’ Longhi), ma la volontà di far riemergere il basket trevigiano è un trait d’union non indifferente.

PalaVerde, negli anni ’80 una vera novità

Il PalaVerde può assumere una valenza pionieristica. Viene costruito nel 1983 e in quegli anni è uno dei pochissimi impianti di proprietà. A dimostrazione di ciò è il colore che contraddistingue gli spalti e, ovviamente, il nome del palazzetto: il verde, come quello del marchio Benetton. La casa della Pallacanestro Treviso viene quindi inaugurata nel settembre del 1983, a soli 180 giorni dalla prima pietra. La famiglia Benetton, stufa di vedere costretta la propria squadra a disputare gli incontri interni a Padova, regala ai propri concittadini un vero e proprio gioiello. Il 24 settembre ’83, giorno dell’inaugurazione, a tagliare il nastro erano presenti i ministri di Sanità e Lavoro, il presidente del Coni Franco Carraro e i presidenti di FIP e Regione Veneto.

Tra queste figure istituzionali era presente anche la voce storica del basket italiano Aldo Giordani. Il telecronista rimase positivamente sorpreso dal PalaVerde, tanto da considerarlo un impianto “degno della Coppa dei Campioni”. Il giorno dell’ inaugurazione non coincide però con quello della partita inaugurale. Durante la cerimonia ci fu soltanto un brevissima esibizione simbolica. Cinque giorni dopo si presentò invece il primo avversario dei trevigiani: la Scavolini Pesaro di Gracis e Silvestrin. Treviso riuscì a strappare un successo(78-77), grazie ai 27 punti di Solomon.

Non solo basket…

Il PalaVerde si trova a cinque chilometri dal centro di storico di Treviso. Al suo interno è composto da tre corridoi ad anello. Possiede una capienza di 5344 posti a sedere. Si tratta di un impianto polivalente. Infatti, non è solo il basket a far battere i cuori dei tifosi trevigiani. Nella città veneta vi è anche un ottimo feeling con il volley. Infatti il palasport di Treviso ospitava le gare interne della Sisley Volley, mentre oggi è la casa della squadra femminile dell’Imoco Conegliano.

Il Palaverde è anche location di numerosi spettacoli e concerti. Le esibizioni non hanno riguardato soltanto artisti in voga nel nostro paese, ma anche di fama internazionale. L’impianto è dotato di sei spogliatoi per gli atleti, a cui si aggiungono anche quelli per i direttori di gara, e tre camerini. Si può trovare un’infermeria, una sala di muscolazione ed una per il controllo antidoping. La regia segnapunti manovra il tabellone segnapunti, che sovrasta il campo, e quattro maxi-schermi che si trovano ai vertici degli angoli della struttura.

PalaVerde: le Final Four di EuroCup

Nel 2011 si sono disputate le Final Four di EuroCup. All’appuntamento finale della competizione si sono presentati i russi dell’UNICS Kazan, i croati del Cedevita, gli spagnoli del Siviglia e niente di meno che i padroni di casa della Benetton. Per i trevigiani però le cose sono andate diversamente da quanto ci si aspettava. In semifinale è arrivato il k.o. contro Siviglia, così come nella finale 3°-4° posto persa con il Cedevita. In finale si sono quindi affrontate l’UNIC Kazan e Siviglia, dove alla fine hanno prevalso i russi guidati dai 26 punti di Maciej Lampe.

Tornando ai giorni nostri, il PalaVerde ha assunto un ruolo importante anche nella lotta al Covid-19. Durante i mesi più difficili della pandemia il palazzetto trevigiano è stato adibito a poli-ambulatorio, in cui vi erano dieci postazioni per rapidi test sierologici. Una parentesi triste, ma comunque simbolica. Un ricordo negativo che ci farà assaporare con maggiore piacere il ritorno alla veste più naturale del parquet del PalaVerde. Sarà ancora più significativo rivedere in campo la De’ Longhi…

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