Il pluripremiato film “Parasite”, capolavoro di Bong Joon-ho, è stato citato in giudizio per plagio: ma si può effettivamente definire tale?
All’inizio erano solo voci, ma le voci hanno pian piano iniziato a far rumore.
Proprio nei giorni successivi alla grande vittoria del film coreano Parasite agli Oscar, quelle voci si fecero più forti.
L’accusa di plagio:
Esisteva la possibilità, per quanto inverosimile, che una vecchia pellicola indiana, Minsara Kanna, avesse ispirato Bong Joon-ho per Parasite. Il film, girato nel 1999 è diretto da KS Ravikumar e interpretato da Vijay.
Il produttore, PL Thenappan, che detiene i diritti del film Minsara Kanna (il produttore originale è il defunto KR Gangadharan) sembra aver non essere stato molto contento delle voci che riguardavano il presunto plagio. Sembra infatti che Thenappan stia cercando di ottenere un risarcimento dai produttori di Parasite.
Ha perciò dichiarato a TNM:
“Lunedì o martedì, presenterò un caso con l’aiuto di un avvocato internazionale. Hanno preso la trama del mio film. Quando scoprono che alcuni dei nostri film sono stati ispirati dai loro film, archiviano casi. Allo stesso modo, è giusto per noi fare lo stesso “
Per quanto riguarda il regista (molto affermato, soprattutto in patria) KS Ravikumar, la situazione è diversa. Egli è felice che la sua “storia” abbia vinto apprezzamenti internazionali. È stato citato dal Times of India mentre dichiarava:
“Non ho visto Parasite, ma seguendo quello che la gente dice, penso che dovrei essere felice di aver scelto una storia degna dell’Oscar 20 anni fa. E non sono solo io, ma anche Vijay ha adorato la storia e ci siamo tutti divertiti molto a girare il film “.
Parasite “sotto attacco”:
Il film di Bong Joon-ho ha avuto molte attenzioni, dalle accuse di Trump alle strampalate dichiarazioni di Gianni Morandi, ma le intenzioni più serie sembrano venire dell’India.
Secondo quanto riportato da Times of India, è il produttore a voler presentare una causa. Il difensore della Corte Suprema di Madras, Easwar Kuppuswamy – colui che attualmente rappresenta Thenappan – ha rilasciato una dichiarazione molto chiara sulla loro interazione con il team di Parasite e sulla loro intenzione di inviare un avviso legale nel caso in cui non ricevano una risposta. Sempre su Times of India, Easwar Kuppuswamy ha dichiarato:
“Avevamo fornito loro tutti i dettagli di Minsara Kanna come la sua data di censura, il cast di star, la storia, ecc. e loro non possono negare d’aver riproposto la trama di base. Ci sono molti film che hanno simili idee, ma un’intera famiglia che va a casa di una ricca famiglia e le inganna è la trama di Minsara Kanna. L’unica differenza è che Parasite non appartiene al genere romantico “.
Nel frattempo Soompy.com riporta che la casa di produzione di Parasite (la CJ Entertainment), in una chat con Star Today, abbia risposto così alle affermazioni sul plagio:
“Non abbiamo alcuna conoscenza delle affermazioni sul plagio di un film indiano. Non abbiamo ricevuto alcuna informazione in merito a questo problema. “
Se il team di Parasite non rispondesse alla lettera di intimazione, Thenappan invierebbe un avviso legale al regista Boon Joon Ho e ai produttori con l’aiuto dell’ambasciata coreana.
Le affermazioni sono ancora da confermare e nessun avviso legale è ancora stato inviato. Tuttavia, prima di tutto bisogna capire cosa emerge dal confronto di questi due film.
Si può veramente accusare Parasite di plagio?
Il film “originale”, Minsara Kanna, è la storia del figlio di un miliardario che si innamora di una donna di una famiglia ricca – la sorella di una spietata imprenditrice – ed escogita un modo per intrufolarsi nella famiglia e restare nascosto. Nasconde la sua identità ottenendo un impiego come guardia del corpo, quindi continua a far assumere il resto dei suoi familiari alla famiglia della ragazza.
In Minsara Kanna, l’imprenditrice Indra Devi (e sorella della protagonista), non sopporta l’odore degli uomini. Questa è effettivamente una curiosa coincidenza rispetto ai due film. Nella pellicola indiana il protagonista Kannan e la sua famiglia (benestante!) entrano nella casa di Indra Devi in incognito. Questo per convincerla (differentemente dal film di Bong Joon-ho) a sposare sua sorella con lui.
L’intera famiglia, assunta tramite varie peripezie, induce Indra Devi a rinunciare ai suoi principi femministi e le fanno accettare che il posto giusto per una donna è sempre al fianco di un uomo. Si tratta quindi della storia di un conflitto tra differenti costumi, con uno sguardo di dubbio gusto sul ruolo che dovrebbero avere le donne nella società. In definitiva, i due film raccontano storie molto diverse.
“Parasite” contro “Minsara Kanna”:
A distanza di pochi giorni dalla storica vittoria agli Oscar 2020 – dove oltre al premio per il Miglior Film, si è aggiudicato anche quelli per la Miglior Regia, la Migliore Sceneggiatura e il Miglior Film Straniero – l’acclamato Parasite deve ora vedersela con queste accuse di plagio, che però non possono mettere in dubbio l’altissima qualità del film di Bong Joon-ho, che già l’anno scorso aveva conquistato la Palma d’Oro a Cannes, iniziando la sua scalata verso il successo.
Per parlare brevemente di Parasite (per una recensione approfondita cliccate qui) si può dire che il film riguarda l’interazione tra due famiglie. Più specificatamente, riguarda il modo in cui la famiglia Kim, che abita in un seminterrato ai limiti della sopravvivenza, entra nella sontuosa casa della famiglia Park. Il tutto comincia grazie all’impiego di un membro, e poi la catena continua diventando una spirale di false identità. Nonostante alcuni temi siano certamente ricorrenti (la falsa identità, l’intrufolarsi in una famiglia, l’odore, l’innamoramento di due membri delle rispettive famiglie) la visione è per lo spettatore un’esperienza totalmente diversa, assolutamente non paragonabile. Il film coreano Parasite ha un sottotesto insistente che vuole far emergere concetti come la lotta di classe, la differenza abissale e quotidiana tra borghesi e proletari, la difficoltà nel prendere coscienza la classe subalterna e la tragica differenza in tutti gli ambiti che il ceto sociale comporta.
Anche se Bong Joon-ho si fosse ispirato a Minsara Kanna, Thenappan dovrebbe davvero ringraziarlo per aver ripulito la trama dalla sua politica conservatrice e banalizzante.
Sono solo due film che usano gli stessi topoi?
Esatto. Il termine “topos” deriva dal greco τόπος, topos, (in italiano: luogo) e significa luogo comune. Con esso può quindi intendersi uno schema narrativo indefinitamente riutilizzabile, a cui spesso è legato un particolare motivo stilistico ad esso consono.
È interessante proprio vedere come i film con configurazioni simili finiscano per apparire così diversi. Topoi identici non devono tradursi in storie identiche. Una famiglia che entra in incognito nella casa di un’altra famiglia non è una storia fatta e finita, è un tema narrativo.
Essendo cresciuti con pellicole dalle strutture molto “commerciali” (quindi basati su cast, budget e tendenza) spesso inconsciamente suddividiamo i nostri film in due categorie: la parte essenziale della storia (che ci intrattiene in quanto avvenimenti della trama, il cosa) e la parte che riguarda il messaggio (la parte che ci intrattiene perché ci fa provare un’emozione, il come).
Nelle belle storie, semplicemente si fondono. In Minsara Kanna puoi separare il film nella storia e nel divertimento. Se odi la storia, puoi comunque goderti la presenza divertente di Vijay. In Parasite, la storia è l’intrattenimento.
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