Una nuova possibile pista nel caso dell’omicidio della 12enne Lola Daviet uccisa venerdì 14 ottobre a Parigi. Gli inquirenti stanno studiando. Da quanto riporta France Info, potrebbe trattarsi di una vendetta nei confronti della sua famigliaConferma di un’ipotesi già avanzata dal quotidiano Le Parisien.

La donna indagata è la senzatetto 24enne alegerina Dahbia, conosciuta dalla polizia come vittima di violenze domestiche avvenute nel 2018. La donna non ha precedenti penali. Il suo arrivo in Francia regolarmente, risalirebbe al 2016 come studente. Lo scorso agosto però ad un controllo i suoi documenti non erano più in regola.

La vicenda

Omicidio Lola -Photo Credits:open.online
Omicidio Lola -Photo Credits:open.online

La vittima 12enne Lola, è stata soffocata, poi sgozzata e il suo cadavere chiuso in un contenitore di plastica sotto la casa in cui abitava con la famiglia. Uscita da scuola, è stata avvicinata al portone di casa dalla 24enne algerina indagata assieme a un altro dei sei sospetti fermati negli ultimi giorni. Il corpo di Lola era stato rinvenuto nel cortile dello stabile, lo scorso 14 ottobre. I capi d’accusa mossi dalla procura di Parigi contro l’algerina sono:  Omicidio di una minore di 15 anni” e “stupro con atti di tortura e barbarie”.

Secondo alcune testimonianze di chi l’ha vista nel pomeriggio di venerdì nel quartiere, quando la bimba era già scomparsa, raccontano di una persona che parlava da sola, camminando, scalza, fra il negozio di un fornaio e una tabaccheria. Vicino a lei, c’era il contenitore in plastica, pesante, che non riusciva a trasportare dopo aver chiesto, invano, l’aiuto di alcuni passanti. Dall’autopsia eseguita sabato, è emerso che Lola è morta per soffocamento, con profonde ferite al collo. Sui piedi della vittima erano scritti 0 e 1. Quattro delle sei persone poste in stato di fermo nel quadro dell’inchiesta, sono state lasciate libere di andare.

Il movente

Il movente dell’omicidio potrebbe avere a che fare con un diverbio tra la madre della ragazzina e la principale sospettata, la senzatetto Dahbia, attualmente fermata. Secondo le dichiarazioni della donna, sarebbe stata ospitata dalla sorella, nel palazzo dove abita la famiglia di Lola. La madre dell’adolescente, portinaia dello stabile, avrebbe rifiutato alla 24enne il pass per accedere all’immobile.

Il rifiuto avrebbe scatenato una lite tra la clochardDahbia e la mamma dell’adolescente.  Queste sarebbero le affermazioni ai poliziotti durante il suo arresto, della senzatetto di origini algerine; ospitata da sua sorella nel palazzo dove abitava Lola e la sua famiglia. Anche se al momento non è stata confermata, questa è la pista attualmente seguita dagli inquirenti.

Le accuse di omicidio per la senzatetto algerina

La senzatetto algerina Dahbia, indagata per l’omicidio della piccola Lola, avrebbe già diversi precedenti psichiatrici. Iscritta nel registro degli indagati e poi messa in detenzione provvisoria nel quadro dell’inchiesta per il brutale omicidio. Tra le altre persone fermate, la donna è la principale sospettata. Oscilla fra ammissione e contestazione dei fatti ,secondo quanto riporta un comunicato della procura di Parigi. Come riporta France Info, da quanto avrebbe detto e poi ritrattato, la donna: «Avrebbe portato la vittima nell’appartamento della sorella nello stesso palazzo della ragazza, le avrebbe ordinato di fare la doccia prima di compiere su di lei atti sessuali e di violenza che avrebbero portato alla morte». La donna non ha riportato agli inquirenti l’ipotesi del traffico di organi che aveva indicato a uno dei testimoni.

Omicidio, violenza sessuale con atti di tortura, sono le accuse dell’inchiesta sulla donna, che da sabato è sottoposta a fermo. La 24enne è stata subito riconosciuta nelle immagini delle telecamere di sorveglianza del palazzo, in cui appare con Lola venerdì pomeriggio nel lasso di tempo fra l’uscita da scuola e la sparizione. Alcuni testimoni avrebbero visto la donna nel pomeriggio spingere una scatola. Quella in cui probabilmente è stato trovato il corpo della 12enne.

Ipotesi e indagini

Le altre tre persone in custodia interrogate, sono: la sorella 21enne della sospettata e due uomini che non hanno legami di parentela. Uno dei due uomini, ha 43 anni ed è un conoscente di Dahbia. Secondo quanto ha affermato, ha portato la donna con due valige e la cassa in plastica fino a casa sua a Asnières-sur-Seine.

Tra le altre ipotesi degli investigatori, c’è quella secondo la quale, è un atto senza movente o premeditazione. Dopo la polemica politica dell’estrema destra, che ha definito bassa l’attenzione sul caso, definito francocidio, è intervenuta la première dame Brigitte Macron: « Un dramma intollerabile e abominevole. Siamo a fianco degli allievi, degli insegnanti e naturalmente delle famiglie. Non dovrà accadere mai più».

Mariapaola Trombetta

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