Pallotta studia come rendere grande la Roma

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Di Andrea Mari

Il presidente americano dei giallorossi ha pianificato tutti i passi per il prossimo futuro. Obiettivo: rendere più solida e forte la sua società.

James Pallotta e la Roma. Una storia travagliata costellata da diverse ombre e poche luci. In carica dal 2012, l’imprenditore americano non è riuscito ancora a portare un trofeo nella Capitale ed il rapporto con i tifosi giallorossi, soprattutto per le plusvalenze selvagge, sembra essere ai minimi storici. Il numero uno del club capitolino manca da Roma da oltre un anno (nonostante avesse più volte annunciato una sua presenza, ndr) ed il popolo romanista inizia ad interrogarsi sempre più sulla bontà del suo operato.

Ma Pallotta lavora per la sua società, in silenzio e da Boston. Nelle ultime ore, il proprietario dei capitolini ha varato un piano, diviso in step, che dovrebbe riportare la Roma ad essere grande. Ma di cosa si tratta esattamente? Cerchiamo di analizzare insieme tutti i punti.

Pallotta: aumento di capitale e nuovi sponsor

Un vertice americano per il bene della Roma. Nei giorni scorsi è andata in scena, in quel di Boston, una riunioni fiume tra il presidente della Roma, Giudo Fienga (SEO dei giallorossi) e Francesco Calvo (direttore commerciale dei capitolini). Dalla stanza dei bottoni è filtrato un ottimismo dilagante: i tre hanno fissato, infatti, tutti i punti focali che comporranno il piano di crescita del club romanista. Obiettivo: rendere la società di Trigoria più competitiva possibile.

Il primo check da apporre è sul nuovo aumento di capitale da immettere nella Roma: Pallotta sborserà fino a 150 milioni di euro per ossigenare le casse societarie. È la terza volta che il proprietario del club vara un aumento di capitale. I ricavi continuano ad essere inferiori rispetto ai costi quindi il numero uno dei giallorossi è alla caccia di nuovi sponsor che riescano a sostenere ancor di puù la società.

Dopo il “decreto dignità” legiferato dallo scorso governo, la Roma ha dovuto abbandonare Betway come sponsor perdendo la bellezza di 15 milioni di euro. Pallotta non si è scoraggiato e ha subito trovato una partnership regionale nello stesso campo con l’asiatica Awcbet.com. Non dovrebbe essere l’unica novità nel campo delle sponsorizzazioni: i capitolini vorrebbero trovare, seguendo l’esempio di Inter e Sassuolo, un partner che apponga il suo nome al Centro Sportivo Fulvio Bernandini. Un naming rights che porterebbe nelle casse della Roma diversi milioni di euro.

Fulvio Bernardini Pallotta
(Credit: Voce Giallorossa.it)

Stadio di proprietà: svolta o Fiumicino?

Uno degli obiettivi principale di James Pallotta è certamente la realizzazione dell’impianto sportivo di proprietà di Tor di Valle. Dopo diversi tira e molla che hanno contribuito a questa neverendig story, si è registrata un’importante svolta nei giorni precedenti. Entro la prossima settimana, il Comune invierà alla Roma la bozza della Convenzione Urbanistica che il club valuterà per eventuali correzioni.

Il nodo cruciale è quello della contestualità tra la realizzazione delle opere pubbliche e l’apertura del nuovo impianto, che la società giallorossa vorrebbe evitare perché la tempistica dei lavori non a carico del proponente, ma della Regione, difficilmente sarà allineata a quella dello stadio. La Roma vorrebbe che il Comune (e la Raggi, ndr) si assumesse le responsabilità di un parere positivo o negativo.

In caso di “No”, Pallotta avrebbe pronta l’alternativa: causa al Comune di Roma ed edificazione dello stadio a Fiumicino che, nei mesi scorsi per bocca del suo Sindaco, si è proposto insistentemente come candidato. In quel caso, non ci sarebbe alcun intoppo nell’iter.

Stadio della Roma James Pallotta
Lo stadio della Roma

Pallotta: le novità di Petrachi dal calciomercato

Intanto, la Roma continua a muoversi sul terreno del calciomercato. Dopo il ko di Davide Zappacosta, Gianluca Petrachi dovrà tornare a piedi pari nelle contrattazioni in entrata nel mese di gennaio. Si valutano due alternative: Cedric del Southampton o Hysaj del Napoli. Entrambi da prendere in prestito, ovviamente. Il profilo preferito è certamente quello dell’albanese ma De Laurentiis spara molto alto: 25/30 milioni di euro nonostante il contratto scada nel 2021.

La Roma vorrebbe prelevare il terzino di Ancelotti in prestito con diritto di riscatto sfruttando il tesoretto che arriverebbe dalla cessione, nella prossima estate, di tre calciatori parcheggiati in prestito da Petrachi: N’Zonzi, Karsdorp ed Olsen si stanno comportando bene e non è escluso che Galatasaray, Feyeenord e Cagliari vogliano acquistarli definitivamente. Soldi freschi che potrebbero essere immessi sul cartellino dell’albanese che tanto piace al tecnico Fonseca.

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