Laguna Larga, Argentina. 15 Novembre ’93. Oggi sono 26 per l’Eletto, Paulo Bruno Exequiel Dybala. E’ un compleanno che ha un sapore diverso da tutti gli altri. Un sapore di rivincita. Arriva dopo una estate passata più fuori che dentro la Continassa.

La telenovela di mercato estivo inizia con lo scambio Icardi-Dybala. Per giornali e media è tutto fatto. Sai, è un pupillo di Marotta… bastano pochi giorni e diventi un pacco fatto e finito, pronto per essere spedito (o scambiato). Destinazione Tottenham, Londra, dicevano. Tutto fatto per la cifra irrisoria di €70M, in un mercato dove Maguire viene pagato €92M

Risultato finale? Niente accordo con gli Spurs. Ma rimaniamo in Inghilterra. Cambiamo indirizzo. Proviamo con Sir Matt Busby Way, Old Trafford, Manchester, M16. “Dybala-Lukaku, si fa lo scambio!“. Sì, quasi.

Niente, la terra della Regina non ne vuole sapere. Tentiamo la Francia. Dybala da vice Neymar. Il pacco viene preparato e addirittura molti lo davano già in aereo, in atterraggio destinazione Parco dei Principi. Anche qui, niente. Il pacco non arriverà mai.

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photo by @iF2is, via Twitter

Lasciamo perdere ora quella tanto magnifica quanto tossica parentesi di mercato estiva. Torniamo a Paulo, è il suo compleanno, oggi. Dicevamo di un compleanno strano, diverso, che sa di rivincita. L’ultimo anno passato da “tuttocampista allegriano” non è stato semplice, ne di facile lettura. Dybala che a volte era un 10, altre un 9, molte altre un 8. Un giocatore che sembrava spaesato, in cerca di una via. Una Joya sbiadita, non più scintillante. Il Numero 10 della Juventus era diventato uno dei tanti.

Oggi la storia è cambiata. Oggi Paulo Dybala è IL vero Paulo Dybala. L’Eletto di Laguna Larga. Colui che azzera i tempi tra pensiero e giocata. E’ tornato ad essere l’idolo di tutti i tifosi bianconeri, bambini e non. E’ tornato a dipingere Calcio con quel mancino che “chi non lo ama, ha dei problemi con i sentimenti” cit. Si è ripreso la sua Juventus, la sua leadership da Numero Dieci, a suon di giocate che solo uno che pensa in maniera evoluta può fare. Paulo è tornato a giocare e pensare Calcio con naturalezza, quella che lo ha contraddistinto sin dai tempi con l’Instituto Atlético Central Córdoba.

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Perché Paulo Dybala è quello del gol all’esordio in Supercoppa contro la Lazio, quello della doppietta al Barcellona di Messi, quello del gol da fantascienza che ti regala lo Scudetto, contro la Lazio, quello del colpo di tacco che innesca l’azione di Higuaìn contro il Monaco, quello che ribalta l’eliminatoria con il Tottenham, quello che serve l’assist per il 3-2 del Pipita in rimonta sull’Inter, quello che la stessa Inter l’ha trafitta quest’anno con un siluro terra aria.

Perché Paulo Dybala è quello da 83 gol e 27 assist in 196 presenze con la maglia bianconera. Paulo Dybala è la Juventus, è passione, eleganza, attaccamento alla maglia. Perché Paulo Dybala per un amante del gioco è una Joya per gli occhi. Il mancino più incantevole d’Europa (tra gli esseri umani). Perché Paulo Dybala è, e diciamolo a bassa, bassissima voce, l’erede degno di Alessandro Del Piero.

Ancora una volta, tanti auguri, Paulo!

EDOARDO DI NUZZO

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