Pelle di Mille Bestie, recensione di una fiaba diversa

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Di Redazione Metropolitan

Pelle di mille bestie
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Pelle di mille bestie è la graphic novel di Stéphane Fert uscita il 27 agosto 2020 edita in Italia da Tunué. L’autore è stato premiato in Francia con il Prix BD du Festival des Imaginales d’Epinal. Pelle di mille bestie è una fiaba sorprendente che capovolge gli stereotipi e promuove la consapevolezza di genere. La storia si ispira alla fiaba dei fratelli Grimm Dognipelo.

Pelle di mille bestie – Trama

Lou e la principessa Ronces sono i protagonisti della storia, si tratta di una giovane coppia innamorata già dal primo incontro nel bosco. Pelle di mille bestie non tratta semplicemente di un amore a prima vista, ma sfrutta questo avvenimento come pretesto per iniziare la storia. Infatti, le prime pagine della graphic novel mostrano Lou mentre cerca la sua amata nella foresta. Preoccupato per la sua assenza, si troverà a seguire una cornacchia parlante in un posto particolare.

Pelle di mille bestie - Prima pagina
Prima pagina del fumetto – Photo credit: dal web

Lou arriva “in un luogo magico alla frontiera dell’immaginazione” e trova il castello in cui abita la fata (o forse la strega?) che gli racconterà dove si trova la principessa Ronces. Poco prima di entrare, il ragazzo definisce la fantasia: “prodotto dell’immaginazione attraverso cui il sé cerca di sfuggire al dominio della realtà.” Ed è poco dopo che la fata/strega inizia la narrazione della fiaba partendo da prima della nascita della principessa Ronces.

Racconta come questa abbia vissuto la maggior parte dell’infanzia in compagnia solamente delle mille bestie incaricate di proteggerla. Spiega che il Re Lucanos, padre di Ronces immortale e dai poteri magici, abbia maturato desideri incestuosi alla vista della figlia cresciuta. Al rifiuto, Ronces si troverà imprigionata in una pelle di mille bestie, costretta ad un destino di solitudine.

La principessa Ronces
Photo credit: dal web

La struttura

Dal momento in cui la fata/strega inizia il racconto, la storia si suddivide in sei capitoli. Nei primi tre scopriamo il passato di Ronces e il motivo della sua assenza, in quelli successivi, Lou si impegnerà per tentare di salvare la ragazza. Dopo l’amore a prima vista troviamo un altro elemento tipico delle fiabe: il principe che salva la principessa. Anche in questo caso, però, non si tratta di una storia tradizionale: il modo in cui la salverà è innovativo e si tratta di un momento della fiaba particolarmente vicino alla realtà.

Tutti i personaggi di Pelle di mille bestie si sentono in dovere di seguire le regole del Codice delle Fiabe (un libro dei fratelli Grimm). I due protagonisti che lottano per la libertà non hanno paura di essere completamente loro stessi: “Sono soltanto storie, e niente ci impedisce di scrivere la nostra.”

Pelle di mille bestie – I temi principali

Seguendo Lou nelle prime pagine di Pelle di mille bestie si entra in un altro mondo, quello della fantasia. Sia dai dialoghi con la cornacchia, sia per l’ambientazione, la situazione ricorda vagamente Il paese delle meraviglie. Infatti, anche sul finale uscirà da quel luogo per tornare a quello “di sopra”, come se realtà e fantasia fossero due lati opposti.

La principessa Ronces in Pelle di mille bestie
Principessa Ronces – Photo credit: dal web

Durante l’intero fumetto è presente una vena umoristica principalmente grazie al personaggio della fata/strega che narra la storia. Pelle di mille bestie è piuttosto interessante, mentre scopriamo i dettagli del passato, ci domandiamo cosa potrà accadere di lì a breve. Così, con gran curiosità, siamo portati a sfogliare le pagine del libro impazienti di sapere se Lou riuscirà a ritrovare la principessa e quale sarà il loro destino.

Il messaggio principale del racconto riguarda la lotta contro i limiti di genere. Vediamo, ad esempio, la donna vista solo per la sua bellezza e come oggetto adatto al matrimonio. Sia Ronces che la madre, prima di lei, si ribellano a questa imposizione per cercare uno scopo più alto. Superano qualsiasi ostacolo spaventoso pur di non rimaner legate ad una vita che farebbe ancora più paura: un matrimonio obbligato e l’infelicità perenne. Anche il principe non ha l’obiettivo di essere un gran guerriero, non si preoccupa del suo aspetto poco muscoloso, né si vergogna di versare qualche lacrima.

Il Codice delle Fiabe in Pelle di Mille Bestie.
Una scena del libro – Photo credit: dal web

La presenza del Codice delle Fiabe ha un duplice effetto. In primo luogo ci fa sorridere quando la storia viene introdotta, visto quasi come il modo ideale per raccontarla. Più avanti, invece, ci fa riflettere, al di là della storia, sul senso del dovere di rispettare alcune regole e viene da porsi la domanda se queste siano sempre valide.

Disegni e aspetto dei personaggi

Oltre al racconto, diverso dalle classiche fiabe, anche l’aspetto dei personaggi è opposto a quello dei soliti stereotipi. Ad esempio, il principe Lou è mingherlino, non sa combattere e la botanica è uno dei suoi maggiori interessi. Invece, la principessa è molto più possente rispetto al compagno, ha un carattere spinoso e forte.

Per quanto riguarda i disegni, Pelle di mille bestie è caratterizzato da figure poco definite formate dall’accostamento di colori accuratamente scelti. Questo stile si sposa molto bene con la storia, infatti l’ingresso nel mondo di fantasia è quasi naturale. I personaggi non sono ricchi di dettagli, hanno giusto quelli sufficienti per essere riconosciuti con facilità. Gli sfondi sono senza dubbio le parti più interessanti su cui fermarsi un istante di più.

La principessa Ronces.
Photo credit: dal web

L’artista ha diverse influenze sul suo disegno, tra cui: Mary Blair, Mike Mignola, Lorenzo Mattotti, Alberto Breccia e Cyril Pedrosa. Anche la pittura è un elemento importante per l’ispirazione di Stéphane Fert: Gauguin, Matisse e Cézanne influenzano i momenti del fumetto in cui i disegni raccontano senza la necessità di parole.

Dettagli:

Titolo originale: Peau de Mille Bêtes
Titolo in italiano: Pelle di Mille Bestie
Collana: “Prospero’s Book Extra” n.44
Sceneggiatura e disegni: Stéphane Fert
Traduzione: Stefano Andrea Cresti
Impaginazione e lettering: Tunué
Prezzo: 19.90 euro

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