Perché dopo tutti questi anni siamo ancora tutti impazziti per Barbie? E soprattutto la beauty community? Innanzitutto partiamo dal fatto che oggi 20 aprile il film uscirà al cinema. Ci sono cartelloni e panchine tappezzate di rosa ovunque, infinite collaborazioni con i marchi e un tour globale con il cast (Margot Robbie, Issa Rae, Dua Lipa e Ryan Gosling, per citarne alcuni), oltre alla co-sceneggiatrice e regista Greta Gerwig.
Barbie continua a far impazzire tutti, soprattutto la beauty community?
Non c’è dubbio: siamo ovviamente nell’era di Barbie. Ma perché soprattutto noi adulti siamo ossessionati da questo film su una bambola, soprattutto su una bambola storicamente problematica in termini di standard di bellezza e immagine corporea? Il film ha il merito di affrontare questo argomento e non solo. Ma cosa ne pensa la community del beauty?
La community beauty parla dell’effetto Barbie. Il marketing di Barbie è apparso alla parata del DC Pride, a un episodio di The Bachelorette e al Summer Baking Championship. Secondo una mia stima approssimativa, che lo stratega del marchio Moshe Isaacian ha sapientemente illustrato su Twitter, esistono circa 800 collaborazioni con Barbie. C’è uno spazzolino elettrico di Barbie, tappeti di Barbie, una XBox di Barbie, tacchi alti, cosmetici, bicchieri da Martini, abbigliamento per cani e l’elenco continua. AirBNB ha persino creato una vera e propria casa da sogno a Malibu (sovrastata da Ken, in omaggio al film). Fenty Beauty ha presentato un prodotto per labbra rosa che i fan ipotizzano abbia qualcosa a che fare con il film. Il film ha una propria presenza su Instagram con 119.000 follower, e indovinare chi vi sarebbe apparso è diventata una fonte di divertimento. Inoltre, l’account TikTok di @barbiethemovie ha oltre 600.000 follower.
Oltre a tutta la stampa e ai beni di consumo, sono stati pubblicati moltissimi contenuti sul film, dai beauty look e dal fashion.
“Sono sempre stata una fan di Barbie”, afferma Jen Atkin, celebrity stylist e fondatrice di Mane and Ouai, in un’intervista a Byrdie. “Quello che mi piaceva di Barbie per la mia generazione era che ci davano la possibilità di fare qualsiasi cosa: poteva essere un’astronauta, poteva essere una donna che lavorava, poteva essere un capo”. Atkin ricorda come Barbie fosse inizialmente monocorde; non era così varia come lo è ora. Poteva avere amiche come Christie e Teresa, ma ora ogni bambola è Barbie, indipendentemente dal suo aspetto. “Grazie a Dio è cambiato, ma [quando ero bambina], Barbie non era diversa dai video musicali, dai film o dalle riviste per adolescenti”, dice Atkin, a proposito della mancanza di inclusione. “Prima di internet, prima di Instagram, ci veniva propinata un’immagine ideale; è così divertente vedere ora quanto si sono evolute”.
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