Piatek, il Pistolero del Milan sulle orme dei più grandi

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Di Redazione Metropolitan

L’addio di Higuaìn ha portato Piatek a Milano. Da Gennaio, per i rossoneri, è “PUM PUM PUM” mania.

Krzysztof Piątek nasce a Dzierżoniów (Polonia), il 1 Luglio del 1995. Cresce calcisticamente nelle giovanili della squadra locale, il Lechia Dzierżoniów. Nel 2016 viene acquistato dal KS Cracovia per 700.000 euro e mette a segno, in due stagioni (63 partite), ben 32 gol, con la media di un gol ogni due partite.

Questa estate arriva in Italia, a Genova, sponda Grifone. Appena arrivato fa capire che sarà un vero e proprio “crack“: all’esordio in Coppa Italia segna 4 gol in 37 minuti, diventando il primo giocatore del Genoa a fare un “poker” in questa competizione. Va a segno anche all’esordio in Serie A contro l’Empoli e segna consecutivamente per le prime 7 giornate del nostro campionato, da esordienti, come lui, c’erano riusciti sono Pascutti e Batistuta. Nel mercato di Gennaio si conclude la sua esperienza genoana con 19 reti in 21 partite.

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Piatek ai tempi del Cracovia
(CREDIT: 90min.com)

NUMERI DA CAPOGIRO:

Il Milan, dopo aver ceduto Higuaìn, lo acquista per 35 milioni (più bonus). In molti pensavano che non riuscisse a tenere le stesse medie del Genoa, invece Piatek ha fatto ricredere tutti, in rossonero i numeri sono questi:

239 minuti

4 gol

59.75 media gol/min

6 tiri in porta

1.5 media gol/tiri in porta

Il “Pistolero” nel dettaglio:

Innanzitutto chiariamo ancora riguardo la pronuncia, per chi ancora non lo avesse capito. Si dice “Scistof Piontek“, tradotto Cristoforo Venerdì. Nonostante la traduzione italiana del cognome, il polacco segna indistintamente tutti i giorni della settimana. Soprattutto al Genoa ha fatto vedere gol molto simili tra di loro: riceve palla da sinistra, la fa scivolare e calcia, aprendo il piede, sul secondo palo. Questo sembrerebbe essere la specialità della casa, ma non solo.

Piatek nel repertorio ha di tutto, calcia bene sia di destro che di sinistro. Calcia e segna da fuori area, fa gol di testa. Realizza tap-in o si costruisce da solo il gol. Nel Milan allunga la squadra e fa reparto da solo. Ha gamba se c’è da ripartire in contropiede. Insomma, sa fare tutto.

In queste settimane si sono sprecati i paragoni. C’è chi lo accomuna a Lewandowski e il paragone tutto sommato ci può anche stare. Chi dice che assomiglia a Roy Makaay, anche lui soprannominato “pistolero“, ex Deportivo La Coruna e Bayern Monaco da 314 gol in 636 presenze totali in carriera. Altri, in alcuni gol (vedi quello alla Roma, in anticipo su Fazio), ci hanno visto le movenze di Pippo Inzaghi, altri ancora nella girata contro l’Atalanta hanno visto colpi alla Trezeguet. Tutto questo per dire che Piatek è un giocatore come nessun altro, forse. Completamente poliedrico che sa fare molte cose e molto bene.

“PUM PUM PUM” MANIA:

L’esultanza del pistolero, tipica del polacco, seguita dal “PUM PUM PUM” ha contagiato tutti i tifosi, non solo quelli rossoneri. Qui un bel video del coro dedicatogli dai tifosi milanisti:


Come mai proprio questa esultanza?

Il perchè ce lo ha spiegato proprio Piatek in una interivsta rilasciata appena arrivato a Genoa, a Il Secolo XIX:

“appena sono arrivato a Genova tutti mi chiamavano ‘bomber’, ma in polacco ‘bomber’ ha un significato diverso. Non è un attaccante che segna tanti gol, è uno che spara, un pistolero. Così ho pensato di esultare sparando come un bomber ad ogni gol che farò.”