L’antica arte del piegafilo

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Di Redazione Metropolitan

Forse non tutti sanno che la lavorazione dell’acciaio, nonostante quanto si pensi, non è una disciplina meccanica nata tra le industrie moderne. Tutt’altro. In realtà, lavorare quest’incredibile materiale oggi non è altro che il frutto di secoli di esperienza manuale nel campo della manipolazione dei metalli. Persone competenti che, generazione dopo generazione, hanno tramandato la conoscenza della lavorazione di ogni genere di metallo migliorandone le caratteristiche e permettendone usi sempre nuovi e diversi. Un esempio classico è il piegafilo, una speciale lavorazione delle maglie di acciaio che trova applicazione in tantissimi prodotti di uso comune sia personale che industriale, ma che a sua volta non è altro che il riflesso di un’antica arte che appartiene anzitutto alla figura che oggi conosciamo col nome di carpentiere.

Una professione a 360 gradi

Il carpentiere è forse una delle professioni più antiche del mondo. Si tratta in poche parole, almeno nella sua accezione originaria, di colui che è in grado di lavorare dei materiali per “piegarli” (letteralmente!) a scopi e funzioni specifiche. Questa mansione trova massima espressione nella carpenteria metallica, ossia nello studio, la progettazione e la realizzazione di supporti in metallo per scopi edili, residenze private, supporti da arredo casalingo, da ufficio e molto altro. Tutte queste funzioni oggi sono svolte per lo più da macchinari di alta precisione che, per necessità produttive sempre più pressanti, svolgono in serie il lavoro dell’uomo pur mantenendo inalterata la conoscenza che ne è stata ereditata. In pratica, a titolo di esempio, le più moderne macchine per la lavorazione dell’acciaio oggi sono la derivazione di conoscenze teoriche e pratiche di singole persone. Si tratta di una disciplina altamente specializzata poiché in molti casi la lavorazione dell’acciaio servirà poi al funzionamento di strumenti di precisione. Questo significa che per realizzare dei prodotti idonei bisognerà tener conto di un’ampia mole di dati: il calcolo delle misure, le caratteristiche fisiche del materiale, i test di sollecitazione, i test di utilizzo etc. Tutto questo, come detto, oggi è frutto per lo più di precisi calcoli al computer, mentre un tempo si faceva affidamento esclusivamente alle competenze umane.

Il piegafilo: una tecnica complessa

Fra le tante tipologie di lavorazione dell’acciaio c’è senza dubbio il piegafilo, un segmento della disciplina legato per lo più alla manipolazione dei fili in acciaio per i diversi utilizzi. Avete presente le “maglie” in acciaio che vedete come filtro delle cappe, delle cucine dei ristoranti, ma anche degli strumenti di areazione dei grandi macchinari industriali e dei capannoni? Sono tutte realizzate in questo modo. Il piegatilo prevede un calcolo matematico molto preciso che deve identificare l’esatta modalità di piegatura del filo metallico, che unito insieme costituirà una maglia di esatte dimensioni per lo scopo per cui è stata prodotta. Per capire l’importanza delle misure pensate soltanto ai sistemi di filtraggio, che come tali devono consentire il passaggio o il blocco di elementi anche infinitamente piccoli, pena il malfunzionamento del sistema con danni spesso difficili da calcolare. Per tutti questi motivi, la lavorazione in piegafilo è oggi considerata come una vera e propria soluzione a problematiche altrimenti di difficile scioglimento. Non a casa, sin dai tempi antichi, il carpentiere che lavorava i metalli utilizzando forme artigianali di questa stessa tecnica, era definito un “risolutore”.