Pierfrancesco Favino: la carriera e i ruoli di un attore poliedrico

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Di Redazione Metropolitan

Lo abbiamo visto trasformarsi, essere Bettino Craxi o Tommaso Buscetta, passando da drammi a commedie. Pierfrancesco Favino vanta un’importante curriculum, segnato da alcuni dei nomi più influenti del cinema, che hanno affidato alla sua enorme capacità personaggi e storie differenti. Ripercorriamo così la carriera di uno degli attori più in vista del panorama cinematografico italiano, attraverso alcuni dei suoi ruoli celebri.

Dagli esordi a Hollywood: la carriera di Pierfrancesco Favino

Pierfrancesco Favino
Pierfrancesco Favino nel film “Nostalgia” di Mario Martone (Credits: Everyeye)

“Una volta c’erano i ruoli, per gli attori. Adesso li fa tutti Favino”

Una frase profetica, che non può non far sorridere a ripensarci, quella di Nando Martellone nella serie italiana “Boris“. L’attore italiano infatti è tra i più amati in patria e all’estero, vincitore di numerosi premi come la coppa Volpi per “Padrenostro“, tre David di Donatello e quattro Nastri d’Argento. Per arrivare al suo debutto bisogna partire dagli anni ‘90 quando ancora non era conosciuto e muoveva i suoi primi passi tra televisione e teatro.

Nato il 24 agosto 1969 e cresciuto a Roma, si diploma presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Dopo aver recitato in varie produzioni teatrali, ottiene il suo primo ruolo in televisione nel 1991 con il film “Una questione privata“. L’approdo sul grande schermo avviene nel 1995 con il film “Pugili” di Lino Capolicchio, anche se a consacrarlo televisivamente è, però, nel 2006, il ruolo da protagonista nella miniserie sul ciclista Gino Bartali.

Alcuni dei suoi maggiori successi

Da qui proseguirà con Gabriele Muccino ne “L’ultimo bacio” o nel pluripremiato film di Michele Placido Romanzo Criminale“. Non mancheranno ruoli hollywoodiani nelle “Cronache di Narnia – Il principe Caspian” o nel ruolo di Peppi Grotta in “Miracolo a sant’Anna“, film di Spike Lee. Ma anche “Rush” di Ron Howard e “World War Z” di Marc Forster fino ad arrivare a noi, tra altri importanti titoli italiani e non con “Il traditore“, “Hammamet“, “Gli anni più belli“, “Padrenostro“, “Promises“, “Corro da te” e “Nostalgia“.

Tanti ruoli, ma anche tanti bei film, quelli a cui ha contribuito Favino con le sue interpretazioni. Non possiamo che ringraziarlo così nel giorno del suo compleanno, augurandogli una lunga carriera in cui il cinema sia sempre vivo e non smetta mai di farci sognare.

Francesca Agnoletto

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