Pippo Baudo sulla compagna Alida Chelli: “L’ho amata davvero tanto”

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Di Redazione Metropolitan

Pippo Baudo con Alida Chelli i aveva trascorso sette anni: una lunga relazione tra il primo matrimonio e le seconde nozze con Katia Ricciarelli, e a lei dedica un ricordo commosso. Pippo Baudo racconta la «sua» Alida Chelli: «una donna importante» e un’«artista eccezionale», che però – dice il presentatore – «non credeva molto nelle sue qualità». Con la ex moglie di Walter Chiari Baudo trascorse anni felici e il lutto per lui e «un lutto personale: l’ho amata tanto Alida e da lei sono stato tanto amato, sto andando da lei per salutarla, mi aspetta Simone».

La donna, che in passato ha lavorato accanto ai più grandi dello spettacolo come Johnny Dorelli in Il Rugantino, è morta all’età di 69 anni. Pippo Baudo, suo ex compagno per un periodo, ha svelato che la donna, ex moglie di Walter Chiari, nell’ultimo periodo non usciva nemmeno più di casa.

Al contrario, quando il conduttore siciliano ha saputo delle sue condizioni di salute, si era subito precipitato a chiamarla correndo a casa sua, ma non era nemmeno riuscito ad entrare da lei.

Per Baudo ricorda la Chelli «è stata una tappa importante della mia vita: Simone (ndr. il figlio che l’attrice aveva avuto con Walter Chiari) era un bambino, aveva sette anni quando è cominciato il nostro amore, io l’ho un po’ cresciuto, si era molto legato anche a mia figlia Tiziana, per lui anche oggi provo sentimenti paterni».
Alida, dice Baudo, «era arrivata al successo cantando in film di Pietro Germi, Un maledetto imbroglio, una canzone scritta dal padre Carlo Rustichelli. Quel brano si intitolava Sinnò me moro, fu un successo enorme, lei era una cantante e una ballerina bravissima».

Baudo ricorda poi che «Alida è stata in assoluto la più grande Rosetta in Rugantino. Però era sempre incerta sulle sue capacità, la cercavano tutti e lei rinunciava alle parti». Nel privato, invece, «era una donna brillante, spiritosa, ironica, bella. Una donna importantissima». Gli ultimi anni, sottolinea Baudo, sono stati molto difficili: «Era malata, ha combattuto e sofferto moltissimo – dice -. Non si piaceva più, non voleva essere vista, io la sentivo solo per telefono. Chissà, forse alla fine la morte è stata una liberazione. Accanto a lei comunque, innamorato della sua mamma, c’era Simone».

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