Pooja, Siddhart e Adam, chi sono i figli di Kabir Bedi: “Il suicidio di Siddhart mi ha distrutto”

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Di Redazione Gossip

Pooja, Siddhart e Adam sono i figli di Kabir Bedi. I primi due sono nati dalla relazione con Protima Gupta, mentre il terzo è il frutto del matrimonio con Susan Humphreys.

Chi sono i figli di Kabir Bedi

Kabir Bedi, chi sono i figli

Pooja è la primogenita e ha intrapreso una carriera nel mondo dello spettacolo. Ha preso parte a vari programmi televisivi di successo come Bigg Boss e Fear Factor: Khatron Ke Khiladi, e ha anche ottenuto fama come attrice nel panorama di Bollywood. Il secondo figlio è Siddhart che si è tolto la vita all’età 26 Anni nel 1997. Un dolore atroce per l’attore di Sandokan che durante un’intervista ha raccontato: “mio figlio mi ha parlato, mi ha detto penso al suicidio…Io ho provato a dargli speranza, ma lui diceva ‘che cosa faccio tutto il giorno? Il cibo non ha sapore, tv e libri non hanno senso per me. Non mi posso concentrare”. Il terzogenito dell’attore di Bollywood è Adam, nato nel 1981 dal matrimonio con Susan Humphreys, di professione modello ed attore. E’ noto nel mondo del cinema per aver preso parte al film “Lifeline” del 2017. Dal 2015 è sposato con Melissa Anne MurphySiddhart

Kabir Bedi

Nato a Lahore (attuale Pakistan) nel 1946, Kabir Bedi ha raggiunto la fama internazionale nel 1976, quando il registra Sergio Sollima lo scelse per interpretare Sandokan, il mitico pirata e “tigre della Malesia” nato dalla penna di Emilio Salgari, nell’omonimo sceneggiato televisivo. L’attore indiano è uno dei simboli di Bollywood nel suo Paese, dove ha preso parte a più di sessanta pellicole, ma la sua fama all’estero e in Italia, dove – dopo l’incredibile successo di Sandokan – l’ha portato a partecipare a varie serie, da Beautiful a Un medico in famiglia. Bedi è stato anche un naufrago de L’Isola dei Famosi nel 2004 e la sua ultima apparizione televisiva in Italia risale all’ultima edizione del Gf Vip dove, nel corso di una puntata, fu raggiunto e incoraggiato anche dalla moglie Parveen Dusanji. Trent’anni più giovane, produttrice laureata in Economia, Parveen ha sposato Kabir dopo dieci anni di relazione nonostante i dubbi della sua famiglia, dal momento che l’attore arrivava da ben quattro divorzi (con Protima Bedi, dalla quale ha avuto due figli, Susan Humphreys, dalla quale ha avuto un altro figlio, Parveen Babi e Nikki Vijaykar).

La bancarotta e il suicido del figlio

Uno dei momenti più difficili nella carriera di Kabir Bedi è stato il sopraggiungere di problemi finanziari, mentre la vita privata è stata sconvolta dal suicidio del secondogenito Siddarth, nato dal primo matrimonio. “La mia è una storia di grandi successi e tragedie, come la perdita di mio figlio o quella di aver fatto pessimi investimenti in America ed essere finito in bancarotta” raccontò l’attore a Serena Bortone nel 2021. Malato di schizofrenia, Siddarth si è tolto la vita nel 1997, a soli 25 anni; Bedi ha parlato più volte dell’enorme dolore per non essere riuscito a combattere una malattia incurabile come quella del figlio, ma nel tempo ha anche saputo accettare quanto successo proprio per rispetto nei suoi confronti: “Non poteva più vivere così. Bisogna rispettare la sua decisione”.

La morte di Siddhart, il figlio di Kabir Bedi, ha segnato la vita dell’attore. “Questa storia parla anche delle persone che si trovano in condizioni di schizofrenia e di chi se ne occupa. Quando qualcuno ha persone affette da schizofrenia in famiglia, prova vergogna, fastidio. Io credo che ci vorrebbe grande comprensione nei confronti di queste persone, di sostegno. Quando ho provato ad aiutare mio figlio ho provato grande dolore” – ha raccontato Kabir durante una intervista televisiva. Siddarth prima di togliersi la vita ha lasciato un biglietto scrivendo: “bene, questo è quanto, per favore non sentitevi in colpa, è il mio modo di prendere il controllo e per quanto possa sembrarvi strano me ne andrò felice e non triste. Se ci sarà un’altra possibilità…”. Il padre, nonostante il grande dolore, non ha nulla di cui incolparsi: “ho fatto il possibile per salvarlo. C’è sempre un senso di colpa perché pensi che potevi fare qualcosa di più ma so che ho fatto il meglio, il migliore aiuto medico ma alla fine ho accettato la sua decisione per quanto sia stata dura per me”.