Dalle 6.00 di questa mattina, è iniziato presso il molo 7 del Porto di Trieste, il presidio dei “no green pass”. Disposti 230 agenti che stanno provvedendo alla sorveglianza. Si attendono sviluppi in giornata.
E’ iniziato il presidio dei “no green pass” presso il molo 7 del Porto di Trieste.
E’ iniziato, intorno alle 6.00 di questa mattina, presso Porto di Trieste, precisamente al varco del Molo 7, il presidio dei “no green pass”. La protesta è contro l’obbligatorietà del green pass, ma i manifestanti rifiutano anche i tamponi gratuiti.
Non si tratta solo di portuali, molti riconoscibili dai giubbotti gialli, ma anche di tanti che non operano nello scalo, ci sono i centri sociali, gruppi di cittadini No Vax e anche le famiglie dei portuali che stanno manifestando.
Il Coordinamento lavoratori portuali di Trieste aveva detto nei giorni scorsi di prevedere dai 20 ai 30 mila arrivi. Le prime stime della questura parlano di 2 mila persone, ma tra i portuali passa la voce che siano arrivati a 5 mila. Si attendono ulteriori sviluppi in giornata.
Intanto, sono 230, gli agenti ed i Carabinieri schierati dal Viminale, che stanno provvedendo alla vigilanza in tutta la città . La preoccupazione è che a Trieste si replichino le stesse scene che si sono viste a Roma la settimana scorsa.
Le dichiarazioni di Stefano Puzzer
“Abbiamo fatto un’assemblea ed abbiamo deciso che chi vuole entrare lo può fare, perchè alcuni di noi hanno espresso la volontà di farlo. Chi vuole lavorare lo fa”, queste sono le parole di Stefano Puzzer, leader Coordinamento dei lavoratori del porto (Cltp) che ha organizzato la protesta “No Green Pass” in corso al porto di Trieste.
Sta di fatto, in ogni caso, come dichiarato da Puzzer stesso, che stanno bloccando l’accesso al porto: “Ottocento lavoratori sono fuori e un centinaio dentro, di fatto il porto oggi non sta funzionando”.
Michele Bussoni, un altro portuale, spiega: «Che il porto non funzioni si capisce dalle gru ferme e dal fatto che alcune navi sono state spostate in altri porti».
Quello di Trieste è il settimo porto in Europa per movimentazione totale di merci e il primo in Italia con 62 milioni di tonnellate. Secondo il Clpt, sindacato di base che rappresenta un terzo dei 950 addetti dello scalo, su 950 lavoratori circa il 40 per cento non ha il Green Pass.
La Commissione di Garanza degli scioperi ha giudicato “illegittimo” lo sciopero e, in quanto tale, il prefetto Valerio Valerio ha detto che configura un reato a carico di chi partecipa.