L‘Ue ha raggiunto l’accordo per un price cap di 180 euro al megawattora per il prezzo del gas. Secondo gli esperti questo non basta a calmierare le bollette del gas che potrebbero aumentare nel 2023 per cui si consiglia un taglio dei consumi e politiche migliori per la rigassificazione e le fonti alternative. A questo si aggiunge il fatto che la Russia ha minacciato una risposta importante dopo le decisioni dell’Ue
Il price cap e l’aumento delle bollette
“Un piccolo correttivo. Non sarà con il price cap che l’Ue risolverà l’emergenza”. Così in un’intervista sul Quotidiano nazionale Davide Tabarelli, economista e presidente di Nomisma Energia, ha parlato del price cap. I paesi Ue hanno trovato l’accordo sul tetto del gas a 180 euro al megawattora. Un tetto che scatta se viene superata per tre giorni consecutivi lavorativi, a partire dal 15 febbraio, la soglia di 35 euro dello spread fra il prezzo del gas del Ttf di Amsterdam e la media del prezzo degli altri mercati globali. Un tetto che per gli esperti non basterà ad evitare un aumento delle bollette del gas nel 2023 senza un taglio dei consumi
D’altronde lo stesso Tabarelli ha ritenuto che “occorrerebbe, invece, militarizzare la crisi, come abbiamo fatto per il Covid, con interventi massicci. In Italia, ad esempio, non possiamo discutere per mesi per fare un rigassificatore o per aumentare la produzione nazionale di gas o per aprire qualche centrale a carbone in più. Serve tutto immediatamente. E, forse, serve anche un po’ di recessione”. Una crisi che potrebbe risentire della risposta dura e imminente paventata dalla Russia per cui il price cap è “inaccettabile”. L’Ue invece difende a stretto giro quest’accordo con cui, ha spiegato, durante la conferenza stampa per l’annuncio della nuova misura, la commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson,” l‘Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock, che sarà più impegnativo di quest’anno”.
Il parere dell’Arera
Anche l’Arera, l’ Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha messo in guardia sul possibile aumento del prezzo del metano. Se, afferma infatti il presidente di Arera Stefano Basseghini, “per quanto riguarda l’energia elettrica tutto sommato non ci saranno aumenti perché il trimestre è stato con prezzi medi relativamente bassi”, il discorso è diverso per il metano. Per quanto riguarda il prezzo del gas, continua Basseghini, risentirà “del fatto che adesso entriamo nella parte vera dell’inverno in cui le temperature sono più rigide e la domanda è più alta“. Per questo nonostante “gli stoccaggi non siano messi malissimo, questo non ci metterà al riparo da un rincaro”. Inoltre conclude Basseghini, il price cap a 180 euro “è sicuramente più basso di quello con cui si era cominciata la discussione. Ma rimane alto rispetto ai prezzi industriali”.
Stefano Delle Cave
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