Probiotici e fermenti: le differenze

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Di Alessia Spensierato

Sembra esserci una grande confusione che aleggia attorno a questo argomento, ma in realtà i probiotici rappresentano una categoria ben precisa di fermenti lattici. Sono quindi entrambi dei microrganismi batterici, ma i probiotici hanno la capacità di migliorare il funzionamento della flora batterica intestinale, mentre non è detto che il resto dei fermenti svolga proprio questa funzione specifica.

Una cura di fermenti lattici in generale è sempre consigliata dopo una terapia antibiotica, ma sono tante le persone che li assumono senza sapere in realtà di cosa sono. In questa guida proviamo a fare maggiore chiarezza su questo argomento.

Probiotici e fermenti lattici: cosa sono 

Leggendo la definizione riportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i probiotici sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, possono apportare un beneficio alla salute dell’ospite. 

Si tratta di famiglie di microrganismi vivi che hanno il compito di proliferare all’interno della mucosa intestinale, in modo tale da controllare la colonizzazione da parte di batteri nocivi. La loro funzione è quindi quella di contribuire a un corretto funzionamento della flora intestinale, che è strettamente legata al benessere generale del nostro corpo. 

L’intestino viene anche definito il “secondo cervello”, e questo perché il suo funzionamento è strettamente legato al sistema immunitario. Per questa ragione gli integratori di probiotici devono contenere un’elevata quantità di questi ceppi di microrganismi: tra i più conosciuti citiamo i lactobacilli e i bifidobatteri.

I fermenti, invece, rappresentano una categoria più ampia di batteri lattici che hanno il compito di trasformare il lattosio e di metabolizzare. Nel caso in cui i fermenti lattici non siano probiotici, quindi, non avviene la colonizzazione positiva della flora intestinale, perché non è questa la loro funzione, ma solo quella di metabolizzare il lattosio. 

Come scegliere i probiotici

Il mondo degli integratori alimentari è ricco di proposte di ogni genere, e se da una parte garantisce un’ampia scelta e prezzi concorrenziali, dall’altra rischia di lasciare il consumatore troppo confuso e annoiato dal tempo speso nella ricerca.

Non sempre ci si reca dal proprio medico o dal farmacista di fiducia: la vasta gamma di proposte sul mercato rende un po’ difficile capire dove sia la vera qualità. Quando si parla di salute, è sempre meglio puntare ai prodotti migliori, e quindi, come scegliere probiotici di qualità?

La flora batterica dei neonati viene colonizzata per la prima volta quando si nutre attraverso il latte materno, ed è proprio questo tipo di alimentazione che permette ad alcuni di questi batteri vivi di rimanere all’interno del tratto intestinale. 

Il latte materno contiene diversi ceppi di prebiotici e di anticorpi, ed è per questa ragione che la costruzione della flora intestinale avviene in maniera del tutto soggettiva.  Non è detto quindi che i batteri che rimangono a colonizzare la flora di un bebè siano identici a quelli di un altro neonato. 

La predominanza di alcuni ceppi rispetto che ad altri dipende dalla genetica in parte, ma anche dall’ambiente. La colonia batterica del nostro intestino è quindi unica in un certo senso, e questo dettaglio può causare anche più confusione nella scelta del probiotico più adatto. 

Dato che quindi risulta difficile capire quali tipi di microrganismi abbiano colonizzato la nostra flora batterica, la soluzione migliore è quella di acquistare probiotici polivalenti, ovvero composti da tanti ceppi diversi di batteri.

Quando assumere i probiotici

Appurato che la colonia batterica di ognuno è soggettiva, è però possibile ovviare a questo dilemma optando per integratori di probiotici polivalenti. Sorge poi una domanda spontanea: quando si assumono?

Bisogna fare soprattutto attenzione a questo, perché i il pH acido dello stomaco rischia di bloccare la funzione dei probiotici, e per questa ragione la soluzione migliore, per garantire la loro massima efficacia, consiste nell’assumerli a stomaco vuoto, per esempio al mattino prima di fare colazione. 

In questo modo vi assicurate che i succhi gastrici non vadano a interferire sull’importante compito svolto dai probiotici. Il nostro consiglio è quello di chiedere sempre l’aiuto di un esperto, che si tratti di un medico, farmacista o erborista.