Conte vola in Russia da Putin, al suo seguito un gruppo di imprenditori che hanno firmato accordi di cooperazione per 1,5 miliardi di Euro. Sul tavolo il tema della sanzioni e l’acquisto dei titoli italiani da parte di Mosca. Con questa missione Palazzo Chigi continua a tessere la sua tela extraeuropea, fondamentale per un Governo in rotta di collisione con il Vecchio Continente.

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Tra gli accordi più importanti spicca quello siglato da Enel, che prolunga il contratto in scadenza nel 2023 per la fornitura energetica alle Ferrovie Russe. Inoltre Barilla si aggiudica un terreno nella Regione di Mosca sul quale sorgerà un mulino e uno stabilimento produttivo collegato alla linea ferroviaria. Sempre sul fronte economico farà discutere in europa la dichiarazione di intenti fatta da Putin. L’intento sarebbe di acquistare titoli italiani attraverso il Fondo Sovrano Russo. Un iniezione di fiducia per il Governo di Roma che in queste ore subisce attacchi da tutta Europa sulla Manovra. Il Premier gongola e invita Putin in Italia: “lei manca dall’Italia da troppo tempo”. Cerca di strappare una promessa anche per quanto riguarda il vertice siciliano sulla Libia. Anche in questo caso Putin assicura una rappresentanza russa di alto livello, senza però spendersi in prima persona. Insomma una mezza vittoria mutilata quella di Conte a Mosca, se da una parte incassa la fiducia di Putin, dall’altra non riesce a convincere lo “Zar” sulle questioni internazionali. Sulle sanzioni il Premier Conte mantiene i piedi in due staffe, se da un lato sostiene fermamente la ridiscussione di questa misura, dall’altro afferma che non ci sarà il veto dell’Italia. “Il sostegno all’Europa non è in discussione”, e Putin si comporta di conseguenza, dichiara le intenzioni ma non fa promesse vincolanti.

Secondo il Cremlino la risoluzione del problema migratorio passa per la crisi siriana, prima ancora che dalla Libia. Questa visione del problema non fa gli interessi italiani, Roma infatti deve al più presto prendere una posizione forte in Libia. La ricerca da parte di Conte dell’appoggio russo in Libia cerca di colmare la solitudine italiana in Europa su questo delicato dossier. Le affinità da parte di questo governo con la Russia erano già conosciute. Sarebbe bello dirsi sorpresi da questa Europa che con alcuni atteggiamenti spinge l’Italia tra le braccia di Putin e Trump. La realtà è che stupirsi è difficile.