Adrién Rabiot è ai ferri corti con la Juventus. La società bianconera, dopo l’okay ricevuto dal governo nei giorni scorsi, sta richiamando i propri tesserati che hanno trascorso la quarantena all’estero. Tra coloro i quali devono rientrare restano solo Higuain e il francese. Ma se l’argentino ha dei problemi familiari, il centrocampista transalpino è rimasto in Francia per protestare contro il taglio degli stipendi.

Rabiot non vuople tagliarsi lo stipendio: resta in Francia per protesta

Il centrocampista francese è uno dei due stranieri della Juventus rimasti ancora all’estero nonostante il governo abbia dato l’okay all’inizio degli allenamenti individuali. L’altro è Gonzalo Higuain ma, come sottolinea La Stampa di Torino, tra i due c’è da fare un bel distinguo: Gonzalo è rimasto in Argentina per stare vicino alla madre che versa in condizioni di salute precarie a causa del Covid-19 mentre Rabiot vorrebbe restare al Sole della Costa Azzurra per protestare contro il taglio degli stipendi adottato dal club bianconero. Operazione accettata da tutti i tesserati, al fine di fronteggiare meglio questo grave momento di crisi economica. Una misura giudicata iniqua dall’ex Paris Saint-Germain che non vuole rinunciare a un centesimo dei 7 milioni (più 2 eventuali di bonus) che attualmente Andrea Agnelli gli garantisce da contratto.

Non è la prima volta che le volontà del centrocampista e del club si trovano a confliggere. Era già successo qualche mese fa, quando la signora Veronique, madre-agente del ragazzo, si era lamentata dello scarso impiego che di lui faceva Maurizio Sarri, ricordando a tutti come il figlio avesse rinunciato alla corte del Barcellona pur di venire a giocare in Italia.

Il rendimento del francese in questi mesi

Rabiot non è totalmente al centro del progetto della Juventus di Maurizio Sarri. Il francese è ancora a secco di gol quest’anno e ha racimolato 17 presenze complessive, riuscendo ad imporsi davvero all’attenzione del mister solo nell’ultimo periodo, quando ha preso più stabilmente il posto di Matuidi nell’undici titolare. Ciononostante le sue prestazioni non si sono rivelate scontillanti. Anzi, insieme a Pjanic, Rabiot è salito sul banco degli imputati dopo la sconfitta di Lione. Un’attenuante può essere il fatto che nell’ultimo anno a Parigi, complici anche qui dissapori con la società, il transalpino non abbia mai messo piede in campo.

Rabiot e le voci di calciomercato

Pare che il comportamento del francese abbia letteralmente “stufato” la Juventus, stanca di questi continui contrasti con un calciatore che è stato “aspettato” con pazienza in questi mesi. Ecco perché il club bianconero potrebbe decidere di metterlo in vendita, forte del fatto che, avendolo preso a parametro zero, la sua cessione frutterebbe comunque una grande plusvalenza.

Chi può volere Rabiot? Le voci parlano di un interesse della Premier League per il giocatore, in particolare l’Everton di Carlo Ancelotti . Nel caso le voci venissero confermate, la palla passerebbe al francese che dovrebbe decidere se accettare o meno simili lusinghe. I “Toffess” non hanno certo le stesse ambizioni del Barcellona, ma il campionato inglese è comunque un palcoscenico di prim’ordine da cui ripartire. L’altra strada è quella di tentare un difficile mediazione con la Juventus firmando un armistizio.

Il tutto a patto che lo stesso Rabiot si convinca della necessità di accettare qualche rinuncia. D’altronde non sarà l’unico ad essere colpito dalle restrizioni. Secondo il Corriere dello Sport, infatti, Madama starebbe pensando ad un “salary cap” da imporre ai nuovi acquisti nella prossima sessione di mercato. Chi sposerà la causa bianconera non potrà ricevere uno stipendio superiore ai 9 milioni lordi (4,5 netti). Se questo può consolarlo, il transalpino “ribelle” ha accettato il trasferimento a Torino con il giusto tempismo…