La piattaforma streaming Disney Plus presenta un gran numero di film d’animazione, serie televisive e documentari. Tra i contenuti del catalogo potresti non trovare ancora il tuo film preferito, ma sicuramente arriverà con aggiornamenti futuri. Se, però, il film che aspetti è I racconti dello zio Tom, la tua attesa sarà vana: non sarà reso disponibile sulla piattaforma.

I racconti dello zio Tom: trama

I racconti dello zio Tom, il cui titolo originale è Song of the South, è un film in tecnica mista del 1946. Si tratta della trasposizione cinematografica delle favole statunitensi Le storie dello Zio Remo. Il film è ambientato dopo l’abolizione della schiavitù nel sud degli Stati Uniti. Una famiglia di Atlanta si reca alla piantagione in cui vive la nonna, l’intenzione del padre di famiglia è quella di lasciare il figlio lì per un po’ di tempo viste le frenetiche giornate di lavoro. La madre deciderà di fermarsi insieme al bambino e dunque solo il padre tornerà in città.

Lo zio Tom e i due bambini insieme ai personaggi animati.
Una scena del film – Photo credit: dal web

Questo allontanamento pesa molto al piccolo Jonny che, già la prima sera, si allontana dall’abitazione con l’idea di tornare ad Atlanta a piedi. Mentre la nonna, la madre e buona parte delle domestiche afroamericane cercano il bambino, questo sarà distratto da un gruppo di ragazzini riuniti attorno al cantastorie della tribù. Si tratta dello zio Tom, un uomo anziano che racconta le storie di Fratel Coniglietto, Comare Volpe e Compare Orso.

Jonny si affeziona allo zio Tom e alle sue storie, infatti è proprio una di queste che lo convince a rincasare. Lo zio Tom si assume la colpa del ritardo del bambino e viene gentilmente avvertito che non dovrà più ripetersi una situazione analoga. Jonny si diverte a giocare con un bambino afroamericano della sua età, i due scorrazzano nella piantagione alla ricerca delle rane, ma il passatempo preferito rimane quello di ascoltare i racconti dello zio Tom.

La tecnica mista

I racconti dello zio Tom
Lo zio Tom in una scena del film – Photo credit: dal web

Ogni volta che lo zio Tom racconta una delle sue storie, lo vediamo immergersi in un mondo di cartoni animati in cui interagisce con Fratel Coniglietto. Una volta che la sua storia prende il via, seguiamo unicamente il coniglio che fugge dalla volpe e dall’orso che tentano di acciuffarlo. Ovviamente il coniglio batte sempre i predatori, spesso usando l’astuzia e Jonny farà altrettanto quando incontra due bulli.

Musica e cast

I racconti dello zio Tom è un film piuttosto sconosciuto poiché la stessa Disney ha voluto dimenticarlo. L’unica cosa che è sopravvissuta nel tempo è la canzone Zip-a-Dee-Doo-Dah che ha vinto il premio Oscar come miglior canzone originale. Il brano è stato usato anche come apertura del programma televisivo The Wonderful World of Disney (1969). Inoltre, è il sottofondo musicale dell’attrazione Splash Mountain, dei parchi Disney americani.

Un’estratto del film con la canzone

L’attore che ha interpretato lo zio Tom è James Baskett a cui è stato attribuito un Oscar onorario per la sua interpretazione nel 1949. Il piccolo Jonny è Bobby Driscoll, che ha vinto l’Oscar giovanile nel 1950 come miglior attore bambino. Tra gli altri membri del cast ci sono: Luana Patten, Glenn Leedy, Ruth Warrick, Lucile Watson e Hattie McDaniel.

I racconti dello zio Tom: perché è accusato?

Il film I racconti dello zio Tom ha una buona colonna sonora, bravi attori e anche fantastiche animazioni. Il problema è che sin da quando è uscito, è stato accusato di revisionismo. Questo perché i rapporti tra gli afroamericani della piantagione con i padroni sono rappresentati in modo eccessivamente armonioso. In particolare, la NAACP (Associazione Nazionale per il Progresso delle persone di Colore):

“Riconosce in Song of the South un notevole merito artistico nella musica e nella tecnica mista. Si rammarica, tuttavia, che nel tentativo di non offendere il pubblico del nord o del sud, la produzione aiuti a perpetuare un’immagine pericolosamente glorificata della schiavitù. Sfruttando il bellissimo folklore dello zio Tom, Song of the South sfortunatamente dà l’impressione di una relazione idilliaca tra padrone e schiavo che è una distorsione dei fatti.”

Una scena del film "I racconti dello zio Tom".
Lo zio Tom e i bambini che ascoltano le sue storie – Photo credit: dal web

Walt Disney stesso ha tentato di difendere il suo prodotto e si è mosso a favore dell’attribuzione del premio Oscar a Baskett. Inoltre, si è opposto alla segregazione razziale che ha impedito a James Baskett e a Hattie McDaniel di assistere alla prima del film. I racconti dello zio Tom non è l’unico film in cui sono presenti stereotipi, ad esempio anche in Via col vento i rapporti tra camerieri e proprietari sono mostrati in modo simile. Perché I racconti dello zio Tom è giudicato così negativamente?

Il motivo riguarda a chi è destinato: il film Disney è realizzato per un giovane pubblico. La preoccupazione è dunque che i più piccoli possano percepire una realtà controversa.

I racconti dello zio Tom: escluso da Disney Plus

Durante gli anni la Disney ha pensato attentamente come fosse meglio trattare il film. Michael Eisner, presidente dal 1984 al 2005 ha deciso di non rilasciare il film in DVD per evitare ogni tipo di accusa razzista. Per quanto riguarda la possibilità di vedere il film su Disney Plus, Bob Iger, presidente dal 2005 al 2020, è stato chiaro: non apparirà sulla piattaforma, neanche con un avviso di “rappresentazioni culturali obsolete”, perché non è “appropriato per il mondo di oggi”.

Una scena animata del film "I racconti dello zio Tom".
Fratel coniglietto e comare volpe – Photo credit: dal web

Il film non è mai uscito completo in home video negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’uscita del film in Europa e Asia, la Disney è stata più flessibile poiché ha ritenuto che l’argomento toccasse in misura minore i paesi. In Italia, infatti, I racconti dello zio Tom è uscito in VHS nel 1985 in una versione a noleggio e nel 1991 destinato alla vendita, ma non è mai arrivato in DVD né in Blu Ray.

I racconti dello zio Tom: ultime riflessioni

Questo rinnego nei confronti del film del 1946 sicuramente porta curiosità tra il pubblico e voglia di vedere il prodotto che pare “tanto orribile”. Chi ha visto I racconti dello zio Tom, ad un primo impatto potrebbe non aver notato il razzismo di cui tanto si parla. Questo perché ci si aspetta una discriminazione contro i personaggi di colore che compaiono nella storia. Il problema, come già sottolineato, riguarda il modo di rappresentare un’armonia che non c’è mai stata.

Il bambino e l'anziano in una scena del film.
Bobby Driscoll e James Baskett – Photo credit: dal web

Al momento possiamo solo sperare che venga riproposto per un pubblico adulto con una dovuta spiegazione e contestualizzazione: una scritta che nessuno leggerebbe nella descrizione, non basterebbe. Oggi pensare che l’attore protagonista non ha avuto il permesso di vedere il film durante la premiere, semplicemente per il colore della sua pelle, ci sembra veramente assurdo. Dunque è questo il motivo per cui I racconti dello zio Tom rimane ancora nell’ombra: non confondere la grigia realtà con i colori di un mondo di fantasia.

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