Compie oggi 50 anni l’attore italiano Raoul Bova. Bello e impossibile, Bova raggiunge la mezza età e sembra che già abbia vissuto almeno due vite. Campione di nuoto nei 100 metri stile dorso a soli 16 anni, a 21 sterza verso tutt’altra carriera approdando alla televisione.

L’attore romano compie velocemente il passo dal piccolo al grande schermo. Ed è proprio qui che verrà consacrata la sua fama di sex symbol. Bastano un paio di ruoli ad inizio carriera e il futuro dell’attore nell’immaginario collettivo è segnato. Quali? Rocco in “Mutande pazze” e Marco in “Piccolo grande amore“.

Raoul Bova, Credits: tvblog.it
Raoul Bova, Credits: tvblog.it

Raoul Bova: i ruoli che hanno creato il mito

Dopo il debutto al cinema con “Quando eravamo repressi” di Pino Quartullo, Bova entra nel cast della commedia di Roberto D’AgostinoMutande Pazze” (1992). Il film è la storia (squallida, col senno di poi) di una serie di donne che cerca di farsi strada nel mondo della televisione seducendo uomini potenti.

In una delle scene più note del film vediamo Stefania (Eva Grimaldi), vestita in modo estremamente provocante, spogliare un giovanissimo Raoul Bova in una rimessa. Qui di seguito la scena.

Una scena con Eva Grimaldi e Raoul Bova da “Mutande Pazze”

L’ex nuotatore conquista invece un pubblico diverso con il film di Carlo VanzinaPiccolo grande amore“. Qui in un certo qual modo l’attore torna alle proprie origini: interpreta infatti Marco, un avvenente istruttore di nuoto che ruba il cuore di quella che segretamente è la principessa del Liechtenhaus.

Con questo piccolo grande ruolo il giovane Bova conquista il suo primo successo, trovandosi anche ad essere riconosciuto come uno dei più begli attori del cinema italiano. Fama che sarà confermata dalla fortuna presso il pubblico e dai successivi personaggi che, se non sempre almeno spesso, finiranno per far leva sull’immagine che spettatori e spettatrici ormai hanno di lui: un italianissimo sex symbol.

Debora Troiani

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