Red: la nostra recensione “bestiale” (no spoiler)

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Di Sofia Pucciotti

Grazie a Pixar Animation Studios abbiamo accesso ad un nuovo film. Red è ora disponibile su Disney+ con un mondo vivo di colori, risate e, soprattutto, di emozioni. Il panda rosso è pronto a sprigionarsi davanti ai nostri occhi.  Red è il primo film, nella storia del cinema d’animazione, nel quale alla regia e alla produzione lavorano due donne: Domee Shi e Lindsey Collins. Sebbene non sia possibile gustare il coinvolgimento dato dalla sala cinematografica, possiamo assicurare invariato l’effetto garantito dalla visione del film.

La storia di formazione di Mei, la protagonista, ci ricorda il percorso che separa l’infanzia dall’adolescenza, toccando  corde di sensibilità e giocando bene con l’ “effetto nostalgia”.

Red

Il tema della trasformazione e mestruazioni

Mei-Mei, così chiamata dalla sua apprensiva mamma, è una bambina di 13 anni, con ottime capacità nello studio. A scuola i suoi voti brillano, segue tanti corsi e attività extra e desidera essere sempre la migliore. Un bel giorno però, si trasforma in un enorme panda rosso. Un’evoluzione, quella di Mei, che simboleggia la sua e la nostra crescita. Domee Shi confida al suo pubblico di amare le storie che riguardano la trasformazione. La metamorfosi di Kafka e Dr Jekyll and Mr Hyde sono capolavori letterari nominati dalla regista in conferenza stampa come ispirazione, ma c’è qualcosa di diverso. L’obbiettivo in Red è quello di far immedesimare chi guarda, raccontando le mille emozioni di Mei. Il tema della trasformazione è il nodo centrale di una storia, che ne racconta tante altre: le nostre. 

Red

Red è una metafora del cambiamento, della crescita e del ciclo mestruale, normalizzato finalmente in un film Disney, con tanto di accenni alla “tempesta ormonale”, tipica della preadolescenza. Tutto avviene da un momento all’altro. Nessuno ci avvisa di come il nostro corpo si stia evolvendo ed è più che possibile empatizzare con la protagonista.

Il cambiamento viene accettato, rappresentato attraverso strumenti brillanti e innovativi. Il film universalizza la trasformazione, non la allontana, la rende parte effettiva della crescita. Red è la nostra parte interiore, quella emozionale, bestiale, la più incontrollata.

Scontro generazionale: mamma, non farmi vergognare!

Il fulcro della trama è lo scontro tra Mei e sua mamma, dal momento che la giovane nutre il desiderio di andare al concerto della sua Band preferita, ma le è stato detto di no. Il conflitto interiore genera una separazione molto netta. Mei sta per terminare l’infanzia in cui è sempre stata una “brava bambina” e capisce di desiderare il brivido delle prime avventure da tredicenne. Dalla sua trasformazione, si innescano una serie di scontri e di riflessioni. Domina sulla scena il rapporto madre-figlia e la voglia di riconoscersi ed affermarsi sulla soglia dell’adolescenza.

Con Red ci si mette nei panni di chi vuole proteggere i suoi  cari e di chi non vuole deluderli. Tradizione e innovazione sono lo sfondo di una commedia brillante che non manca di momenti strappalacrime, commoventi attimi in cui l’affetto e il bene, che legano figli e genitori, ci stringono il cuore.

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Il ritmo e i toni del film: adrenalina dei primi anni 2000

Il film segue un ritmo coinvolgente già a partire dai primi minuti, grazie alla scelta della regista di utilizzare la narrazione in prima persona da parte della protagonista. Infatti, Lindsey Collins, la produttrice, afferma di aver lavorato con Domee Shi affinché Mei rompesse la quarta parete, rendendo il contatto ancor più diretto oltre lo schermo. L’ispirazione principale per la regista, in questo senso, è stata Lizzie McGuire, la celebre adolescente che ci ha fatto sognare e sorridere con l’omonima serie di Disney Channel, esordiente nel 2001.

I toni sono leggeri e le risate assicurate quanto le riflessioni più profonde, tanto da creare un bilanciamento perfetto. In questo tuffo nostalgico nei primi anni 2000, riviviamo l’epoca delle boy-band e dei cd ascoltati in camera ad alto volume. Torniamo, insieme a Mei e ai suoi amici, a giocare con il Tamagotchi, assaporando i dettagli e i colori sgargianti grazie all’animazione del 2022.

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L’enorme panda, con tutti quei peli, la sensazione di attirare l’attenzione e di essere ingombrante, è il simbolo della pubertà. Rosso è Red, il colore della rabbia, del ciclo mestruale, dei momenti imbarazzanti, o le prime cotte che ci fanno arrossire in volto.

Red. Un film divertente, acceso e dinamico, con canzoni di Billie Eilish e FINNEAS, che pretende di essere moderno, nonostante l’ambientazione passata e ci riesce. Farà sorridere i più piccoli e riflettere i più adulti sul fatto che forse, in ognuno di noi, un panda rosso c’è.

Sofia Pucciotti

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