Reddito di cittadinanza, 500 mila persone a rischio cancellazione

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Di Stefano Delle Cave

La prima legge di Bilancio del governo Meloni cambia il reddito di cittadinanza nel 2023 e lo abolisce nel 2024. A rischio 500 mila persone che considerate occupabili potrebbero perdere il sussidio già nel 2023. L’anno prossimo il reddito di cittadinanza sarà valido per le persone che possono lavorare solo per chi ha un minore, un disabile in famiglia o una persona a carico con almeno 60 anni per altre 8 mensilità. Il rdc sarà poi sostituito dal 2024 da un nuovo sussidio

Come cambia il reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, fonte domenicoconversa.it

Ci sarà una “manutenzione straordinaria del reddito di cittadinanza, che si avvia verso la sua abolizione, con un periodo transitorio nel 2023 con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve offerte di lavoro”. È quanto si legge nel comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze che annuncia le decisione presa dal Consiglio dei Ministri in merito alla Legge di Bilancio con un risparmio di circa 734 milioni. Saranno tutelate le persone che non possono lavorare o hanno minori , disabili o persone di almeno 60 anni a carico. Le persone considerate invece occupabili e che non rientrano nelle categorie precedenti potranno mantenere il sussidio nel 2023 per altre 8 mensilità. Dovranno però obbligatoriamente frequentare corsi di formazione e non rifiutare la prima offerta congrua di lavoro altrimenti la misura decadrà. Il reddito di cittadinanza sarà poi sostituito da un nuovo sussidio

A rischio 500 mila persone

I cosiddetti occupabili che percepiscono il rdc sono 873 000 persone secondi gli ultimi dati Inps. Di questi 175 000 percepisco anche uno stipendio. Va inoltre considerato che il 35 percento dei nuclei di occupabili percettori ha un minore in famiglia e il 18% un disabile. Per tanto le persone a rischio taglio del reddito di cittadinanza sono effettivamente 500.000. Di queste però bisogna dire che il 73e % ha solo la licenzia media e non lavora da almeno 3 anni mentre il 67% degli occupabili è affidato a centri per l’impiego al sud. Sono numeri tra cui bisogna conteggiare “molti over 50 e 60 per cui trovare lavoro oggi è durissimo e 200 mila cittadini che già lavorano e che chiedono il Rdc per integrare stipendi da fame” spiega Giuseppe Conte su Fb. Il leader del M5 promette battaglia nelle piazze per fermare “Il piano folle del governo”.

Stefano Delle Cave

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