Redfall Recensione videogioco: “Troppo presto, troppo male, troppo poco”

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Di Lorenzo Mango

“Redfall non è il gioco che avrebbe potuto essere” è una frase che in contesto di recensione non funziona, di solito, data la sua natura possibilista. La recensione deve valutare l’oggetto, il gioco in questione per come è e basta. Eppure, Arkane ha deciso che Redfall sarebbe stato un Game as a Service, un GaaS, destinato ad arricchirsi con il tempo e sbocciare solo dopo aggiornamenti e tuning. Allora mi chiedo: se mi viene detto che così com’è oggi Redfall non è un’esperienza definitiva, se so in partenza che potrebbe, come no, migliorare, perchè non posso essere possibilista? La risposta che mi sono dato è che posso ed è meglio anche per Redfall che io lo sia stato. Altrimenti il voto in calce sarebbe stato anche più basso… 

REDFALL RECENSIONE | TESTATO SU PC

Redfall Recensione

(Presente nel catalogo GamePass, disponibile anche su Xbox Series X/S)

Specifiche del PC su cui è stato eseguito il test:

  • Sistema operativo: Windows 10 (64-bit)
  • Processore: AMD 7 3700x
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 3070

VOTO: 5.5

+Fa parte del catalogo GamePass dal D1
+Direzione artistica degli avversari e delle location al chiuso evocativa
+In multiplayer funziona meglio…
+Può migliorare in futuro per via della sua natura di GaaS

-… ma non bene, e in singolo non è valutabile.
-Ci sono numerosi bug e una generale sensazione di non “ripulito”
-Storia inconsistente
-IA nemica insoddisfacente
-Collisioni e oggetti sulla mappa poco interattive
-Può peggiorare in futuro per via della sua natura di GaaS

Redfall Recensione, la vampira frettolosa fa i pipistrelli ciechi? 

Redfall è una vittima dell’hype, o della fretta (maledetta) che il consumismo impone ormai da anni come standard nel mondo videoludico e non? Di entrambe magari, dato che come tutti sanno per sventare il rinvio, l’ennesimo, è stato persino pubblicato senza “modalità 60fps” su console. Che al giorno d’oggi equivale a vendere un panino al prosciutto, senza metterci il prosciutto. La verità è che Redfall, anche se fosse “vittima” del sistema, essendo un prodotto nato per compiacerlo non avrebbe comunque scusanti: semplicemente, non funziona.

Ricapitoliamo, il gioco è di Arkane, che ha dato i natali a Prey, Dishonored 1 e 2, Deathloop (che abbiamo recensito QUI con addirittura un 10 pieno, pensate). Non sono esattamente le stesse persone di un tempo, dato che il team è stato stravolto nel corso degli anni, ma l’expertise c’è, i fondi pure e l’esperienza idem. Si decide di realizzarlo come un GaaS, un Game as a Service, pubblicandolo sotto forma di “base” ed espandendolo con update, storie, contenuti post lancio. Viene iniziato, portato avanti per un bel pezzo e poi BOOM, Arkane è acquisita da Microsoft. La quale si è lavata le mani più volte in tempi recenti dall’insuccesso, stabilendo che Redfall era già quasi finito e non potevano farci nulla.

Da Servizio a Disservizio, però, il passo è stato breve. Ancora oggi, diverso tempo dopo la release ufficiale, Redfall è vessato da bug più o meno gravi, la maggior parte grafici in realtà. Certo, se si esclude e non si considera come “errore” l’intelligenza artificiale molto poco intelligente di tutti i nemici presenti a schermo. Solo a difficoltà più alte essi rappresentano una minaccia concreta, ma per i motivi sbagliati (output danni eccessivo, punti vita “spugnosi” che assorbono i colpi fin troppo, ecc.). 

GamePASSA oltre

Redfall Recensione

“In multigiocatore però è divertente” hanno detto alcuni. “Si trova già nel GamePass dal lancio, cosa costa provarlo?” hanno aggiunto altri. Fondamentalmente mi trovano d’accordo, tanto che io stesso ho inserito i punti summenzionati nei PRO di Redfall. Ma proprio per queste ragioni, il dubbio che Arkane possa aver realizzato un compitino svogliato solo perché pressati dalla necessità di “uscire a tutti i costi” diventa certezza. La paura che le vittime non siano davvero tali, avendo in mente l’idea malsana che “su GamePass PASSA tutto” mi avvolge e mi logora. 

Allora mi ricordo e noto che quanto Redfall ha di buono lo ha per la maggior parte ereditato, talvolta copia-incollato, da Deathloop. La narrazione per esempio è strutturata in micro missioni ed eventi legati da un filo conduttore unico, comunque più fragile e sottile rispetto a qualunque altra opera Arkane. Il sistema di shooting è soddisfacente, il numero di armi a disposizione vario, il mix di poteri e personaggi funziona. Presi singolarmente sono scenografici il giusto, diversi e utili e consentono al giocatore di muoversi con libertà impareggiabile nelle location. Ma vanno meno bene in sinergia e soprattutto, con gli avversari che il titolo ci propone spesso non si è invogliati a massimizzarne l’efficacia. 

Il design dei Vampiri poi, per quanto originale nel panorama mediatico classico è comunque svogliato. La loro varietà tipologica viene presto meno, e iniziano a comparire “fratelli gemelli” a qualche missione di distanza. Pure le Boss fight non si salvano da questa familiarità, con poche eccezioni virtuose spente, purtroppo, dai problemi di cui abbiamo discusso fino ad ora.

In conclusione: un GaaS ancora poco “servizievole”

Redfall non può permettersi di giocare la carta “vittima”, perché non lo è. Si è scelto di farlo esistere per come lo vediamo ora: incompleto, affrettato e derivativo. Non escludo che un giorno possa migliorare, essere arricchito con nuovi contenuti, diventare stabile e presentare una sfida interessante per gruppi di amici volenterosi. Al momento attuale, però, dire che va benino solo “perchè è su GamePass” non è una scusante. Affermare che si difende decentemente in multiplayer non basta. “Decente” non è abbastanza per Arkane, per Microsoft e soprattutto per un genere che anche nelle migliori forme (parlo dei GaaS) fatica per sua stessa natura a ritagliarsi uno spazio duraturo nei cuori dei videogiocatori. A malincuore, quindi, tutto considerato e dopo averlo giocato a lungo sia da solo che in compagnia, devo bocciare Redfall con un’insufficienza. Ma sono pronto a ricredermi, e spero di farlo nel prossimo futuro. Sapendo però che la Storia non è lusinghiera nei confronti di progetti similari (vedasi Back 4 Blood, che abbiamo recensito QUI e che alla fine è “morto” abbastanza presto…). Staremo a vedere. 

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