Referendum divorzio: è il 12 maggio 1974 quando gli italiani decidono di non abrogare la legge Fortuna-Baslini: quattro anni prima grazie a quest’ultima, il divorzio fu introdotto in Italia. Ricordando un Referendum che segnò la storia della Repubblica italiana ed i fatti del giorno.
Referendum divorzio: gli italiani dicono No all’abrogazione
Domenica, il 12 maggio 1974: l’Italia intera è chiamata a decidere se far permanere o abrogare la legge sul divorzio, nota come legge Fortuna-Baslini, promulgata appena quattro anni prima, nel 1970. Il referendum che segnò un’epoca recando una netta scissione all’intero Paese. Il contesto storico degli anni ’70 aveva come sfondo anni di lotte, il femminismo fiorente, ma anche una violenza estesa in ogni ambito. Vinsero i No, e quindi la fazione divorzista: una data che sanciva l’evoluzione giuridica e sociale dell’Italia.
La propaganda della Chiesa cattolica, mise in campo tutte le sue forze per vincere la sua battaglia; così come la Democrazia Cristiana guidata da Amintore Fanfani, che aveva fortemente voluto il referendum. I socialisti e i radicali basarono la loro propaganda politica facendo leva su una possibile regressione: dopo aver conquistato i diritti con l’entrata in vigore della legge sul divorzio, era impensabile tornare ad una involuzione. Si sottolineò il diritto di scelta delle donne, troppo spesso private di questa possibilità. La vittoria fu schiacciante.
La vittoria della libertà
Primo referendum abrogativo della storia repubblicana: l’unico che raggiunse il quorum maggiore di votanti, ovvero, l’87,72 per cento. Il No vinse, portando con sé conseguenze sociali e politiche. Da quel l’istituto del divorzio non fu mai più messo in discussione e, negli anni successivi, l’Italia si avviò ad un cambiamento costante e definitivo. Nel 1977, a Roma, i Radicali organizzano una manifestazione per celebrare l’anniversario dello stesso referendum.
Durante tale evento vi furono degli scontri a fuoco con le forze dell’ordine: causarono la morte di Giorgiana Masi, una giovane ragazza di soli 19 anni. Nonostante le foto pubblicate sui giornali mostrassero agenti in borghese nell’atto di sparare contro la folla, l’allora Ministro degli Interni Cossiga, negò che le forze dell’ordine avessero usato armi.
Referendum divorzio: dalla politica agli eventi storici del giorno
Roma, Altare della Patria: su di una colonna posta all’altezza di quest’ultimo, vi è un fregio a spirale in rilievo arrotolato per bene 23 volte: raffigura 150 scene rappresentative della conquista della Dacia da parte dell’Imperatore Traiano. La sua inaugurazione avvenne esattamente il 12 maggio del 113. Nel 1328, invece, esattamente nella Basilica di San Pietro, il vescovo di Venezia consacra l’Antipapa Niccolò V. Un tempo in Italia coesisteva un Papa legittimo ovvero consacrato secondo le regole della Chiesa Cattolica, ( al tempo Papa Giovanni XXII), e un Antipapa; una suprema autorità insediata dal Sacro Romano Imperatore ( Ludovico IV il Bavaro). Nel 1497, papa Alessandro VI scomunica Girolamo Savonarola. Promotore di un modello teocratico per la Repubblica fiorentina che aveva appena eliminato i Medici. Savonarola fu bruciato come eretico e i suoi scritti furono inseriti nell’indice dei libri proibiti.