Non è stato raggiunto il quorum per i referendum sulla Giustizia per i quali era necessario si esprimesse il 50% più uno degli elettori. Il risultato della consultazione è stato infatti reso nullo. Anche se i dati non sono quelli definitivi, appare ormai chiaro che a recarsi alle urne è stato non oltre il 21% dell’elettorato.

Il Viminale ha comunicato il dato definitivo sull’affluenza per i cinque referendum sulla Giustizia (7.903 Comuni su 7.903): è stata poco superiore al 20,9%. Al primo quesito (“Incandidabilità dopo condanna”) l’affluenza è stata del 20,95%; al secondo quesito (“Limitazione misure cautelari”) l’affluenza è stata del 20,93%; al terzo quesito (“Separazione funzioni dei magistrati”) l’affluenza è stata del 20,93%; al quarto quesito (“Membri laici consigli giudiziari”) l’affluenza è stata del 20,92%; al quinto quesito (“Elezioni componenti togati CSM”) l’affluenza è stata del 20,92%.

La nota della Lega dopo che il referendum non ha raggiunto il quorum.

Grazie ai milioni di italiani che hanno votato per i referendum sulla giustizia: la loro voce è un impegno per tutti affinché si facciano vere e profonde riforme.
Meritano riconoscenza perché hanno scelto di esprimersi nonostante un vergognoso silenzio mediatico (a cominciare dalla tv di Stato), al caos in troppi seggi a partire dallo scandalo di Palermo, alla codardia di tanti politici. Grazie a chi ha informato e partecipato, ai governatori schierati in prima linea insieme ad amministratori locali – di tutti i colori politici – e a molti parlamentari. Il tutto senza dimenticare donne e uomini di legge, associazioni culturali e intellettuali. La battaglia per cambiare la Giustizia non si ferma questa sera, ma anzi riparte con rinnovato slancio: sarà il centrodestra (insieme ad amici coraggiosi come quelli del Partito Radicale) ad avere l’onere e l’onore, dopo aver vinto le prossime elezioni Politiche, di mettere mano al Sistema.