RetroNerd: Squaresoft, quanto manchi all’industria videoludica

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Di Redazione Metropolitan

In questo articolo di RetroNerd ricorderemo la Squaresoft, defunta nel 2003, e la sua importanza nel mondo dei videogiochi fra gli anni ’80 e i primi del ventunesimo secolo.

Le Origini

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Lo Staff della Square negli anni’80 – Photo Credit: a ’90s Kid

La Squaresoft nasce nel 1983 come reparto per lo sviluppo di videogiochi della Denyu Co. Ltd., azienda giapponese che si occupava della produzione di elettrodomestici; fra il 1985 e il 1986 la compagnia produce tre videogiochi per Nintendo NES: Trezugar, uno sparatutto, Suishou No Ryuu, un JRPG, e l’avventura Deep Dungeon. La Squaresoft diventa indipendente dalla Denyu Co. Ltd nel 1986; la compagnia ha però pochi fondi che deciderà di investire per la produzione di un solo videogioco che deciderà il futuro della software house: Final Fantasy.

Una fantasia senza fine

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Il logo del primo Final Fantasy – Photo Credit: Game Legends

Sulla storia della saga di Final Fantasy c’è poco da dire essendo uno dei franchise più iconici e di successo di sempre; la serie vanta oltre sessanta capitoli fra episodi principali e spin-off. Final Fantasy ad oggi ha venduto oltre 130 milioni di coppie in tutto il mondo. Questi numeri però non sono sufficienti per capire l’importanza del franchise e della Squaresoft in particolare nella storia dei videogames.

Il coraggio delle idee

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Le idee anacronistiche della Nintendo portarono alla rottura con Square Enix – Photo Credit: Nintendo

Per oltre un decennio la Squaresoft collaborò in maniera esclusiva con la Nintendo portando nelle console della casa di Kyoto titoli che contribuirono al successo della major nipponica; nel 1995 quando la Square iniziò a progettare Final Fantasy VII finì la collaborazione con Nintendo per le scelte di quest’ultima.

Il nuovo gioco di ruolo aveva bisogno di un supporto più capiente della cartucce della console di Nintendo e questo portò alla rottura fra i due partner; il resto è storia: la Squaresoft per quasi un decennio contribuì al successo delle macchine Sony producendo per Playstation e Playstation 2 alcuni dei migliori giochi di sempre. Abbandonare Nintendo, all’epoca sinonimo del mondo dei videogiochi, è stata una scelta coraggiosa di Square, un idea che si rivelò sicuramente lungimirante.

I videogiochi e il mondo dell’arte

Eyes on me è la theme song di Final Fantasy VIII – Fonte: Fantasy201

La Square sin dal primo Final Fantasy capì che un videogioco poteva essere una piccola opera d’arte; già alla fine degli anni’80 le colonne sonore dei suoi titoli colpirono i fans grazie al lavoro di un genio della composizione musicale come Nobuo Uematsu.Con l’approdo dei suoi titoli su Playstation, dotato di un comparto audio nettamente superiore alle console Nintendo, le OST proposte dalla casa di Tokyo fecero un incredibile salto di qualità.

Ad affiancare tracce musicali di sottofondo di sublime qualità trovavamo per la prima volta nei videogiochi delle theme song che non avrebbero sfigurato in un album di una top star della musica mondiale. E’ così che nacquero canzoni come “Eyes on Me“, “Melodies of Life” e “Suteki da Ne“; questa politica venne poi ripresa da altre software house, su tutte la Konami, che compresero l’importanza del traguardo ottenuto da Squaresoft.

L’era delle sperimentazioni

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Vagrant Sotry è sicuramente uno dei migliori titoli per Playstation – Photo Credit: Kotaku

Se pensiamo alla Sqauresoft durante l’era delle prime due Playstation ci verranno subito in mente due saghe: Final Fantasy e Kingdom Hearts; la casa di Tokyo però, sopratutto nella seconda metà degli anni ’90, ha sperimentato tantissimo regalando perle di inaudita bellezza ai videogiocatori; stiamo parlando di titoli del calibro di Vagrant Story, Parasite Eve, Chrono Cross e Xenogears, giochi che hanno innovato non poco i canoni dei jrpg e del genere horror.

 chrono cross
Chrono Cross è forse uno dei titoli più innovativi e coraggiosi di tutti i tempi – Photo Credit: Games Hearts Collection

Sopratutto Chrono Cross fu qualcosa di speciale per l’epoca: in un periodo in cui Jrpg con la formula “alla Final Fantasy” spopolavano Square propose qualcosa di veramente innovativo; via gli incontri casuali, i level up e l’apprendimento di abilità vecchio stampo in favore di un sistema più snello e funzionale.

Con Vagrant Story invece gettò le basi per futurodei dungeon crawler e degli action rpg; il titolo vantava una caratterizzazione dei personaggi all’altezza delle altre proposte di Square ma ad essa affiancava un sistema di gioco molto più occidentale.

 parasite eve art
Parasite Eve innovo il genere dei Survival Horror – Photo Credit: The Pixel Pharmacy

Tutti questi aspetti fecero della Squaresoft una delle più grandi software house degli ultimi trent’anni; purtroppo con la fusione con la Enix perse molto del suo smalto e della capacità di sperimentare che la resero unica negli anni passati.

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