Rock Memories#17: I Joy Division di Closer

Rock Memories è un modo di ricordare artisti di oggi e di ieri legati alla mia vita, una vita che ha una sola passione: quella per la musica ed il rock in particolare, strizzando un occhio ai vinili che fanno parte della mia collezione.

Condividere periodicamente con voi i miei ricordi sarà come creare insieme una colonna sonora: ognuno di noi ha giorni felici e meno felici che la musica, come per magia, può riportare alla mente e suscitare #emozioni evocare #volti e farci #sognare “
Pasquale Colosimo

Sono talmente malato di musica che ogni mattina perdo dai 10 ai 15 minuti a cercare un cd da poter ascoltare in macchina,

ogni giorno un disco diverso anche se mi capita spesso che un disco lo ascolti poi per mesi.

E ogni volta che lo ascolto un’emozione nuova: un particolare, un suono nuovo che magari nei giorni e negli anni precedenti non avevo notato.

Per non parlare poi dei ricordi che saltellano nella mia testa ad ogni ascolto e che sono alla base di questa mia rubrica.

Questa estate, per esempio, sono andato ad ascoltare, e a lavorare ovviamente, ad un festival in Campania: una manifestazione Metal/Dark se si può etichettare in questo modo. Sicuramente era Metal, ma quest’anno hanno partecipato tanti gruppi Dark e io non potevo mancare!

Ascolto tanta musica di tutti i generi ma quella Dark, New Wave e Post Punk anni 80 sono le mie preferite in assoluto. Infatti, se ricordate bene, in qualche storia precedente vi ho già parlato dei The Cure che sono il gruppo che amo più di tutti.

Tornando al festival di questa estate, ho partecipato in una delle tre serate, dove si sono esibiti ben cinque gruppi.

Due erano Punk ma gli altri tre erano Dark puro e mi hanno fatto emozionare molto.

Due dei gruppi erano miei carissimi amici: i Date at midnight, gruppo romano e gli Other Voices, il cui cd l’ho tenuto in macchina fino a pochi giorni fa, ma si può capire anche il perché dal nome del gruppo: un pezzo dei “miei” The Cure.

Alla fine, hanno suonato i grandi PINK TURNS BLUE gruppo Post Punk tedesco storico degli anni 80, nella loro unica data in Italia: una figata vederli e ascoltarli dal vivo, conoscerli personalmente e fotografarli.

Da quando ho ascoltato per la prima volta Robert Smith & Co, sono entrato sempre di più in quella magia chiamata Post Punk. Infatti un altro gruppo che amo sono i Joy Division e non a caso alla mia cucciola beagle ho dato il nome “Joy”.

Il gruppo si formò nel 1977 e purtroppo durò pochissimo, nemmeno tre anni, perché nel maggio del 1980 il loro frontman, Ian Curtis, si suicidò e la band cambio nome in New Order. Dopo il primo album, che conteneva ancora pezzi dei Joy Division, pian piano cambiarono sonorità e intrapresero una loro strada autonoma.

Due gli album di questa band, si solo due, ma due perle per quanto riguarda la storia della musica.

Il primo Unknown Pleasures, disco meraviglioso dove all’interno si trovano tracce come: Disorder, shadowplay e tante altre, fu una produzione che inspirò tante altre band e ancora oggi si può considerare un disco molto importante.

Il secondo fu CLOSER, venne pubblicato nel mese di luglio del 1980, a distanza di due mesi dal suicidio del leader Ian Curtis. Viene considerato una delle pietre miliari della New Wave e del Gothic Rock e il punto più alto raggiunto dalla band. Chissà quali vette avrebbero raggiunto se non fosse venuta a mancare la guida e l’estro di Curtis.

È anche il loro album che io amo in particolare e che vi consiglio di ascoltare: sono nove tracce disperate e malinconiche. Delle vere perle insomma.

Questo è uno dei cd che ho fisso in macchina ormai da anni. Il vinile invece l’ho comprato in uno dei miei viaggi. Si perché quando sto in giro in Italia o all’estero, che sia per divertimento o per lavoro, io invece di andare in giro a vedere solo i monumenti e i musei, vado alla ricerca dei negozi di dischi. Quando ne trovo uno ci passo le ore intere. Non parliamo poi dei mercatini dove spesso si riescono a trovare delle chicche niente male, come proprio CLOSER che ho trovato in un mercatino di Firenze.

Appena ho visto la copertina inconfondibile, la tomba della famiglia Appiani che si trova nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova, non ho guardato nemmeno il prezzo, mi sono solo assicurato che fosse una bella stampa tenuta bene, quindi non l’ho più mollata!

Mentre sto scrivendo sto ascoltando la traccia numero sei: Heart and Soul e non vi nascondo che sto già viaggiando indietro nel tempo e penso a quando ho visto e fotografato Peter Hook il bassista in concerto qua a Roma, un’emozione unica…

…ma questa è un’altra storia!

 

L’artista

I Joy Division sono stati una band post-punk inglese formatasi nel 1977 a Salford, nella contea di Greater Manchester. La band era costituita da Ian Curtis (voce), Bernard Sumner (chitarra e tastiere), Peter Hook (basso) e Stephen Morris (batteria e percussioni).

Dopo l’uscita dell’album di debutto, intitolato Unknown Pleasures, e nonostante il crescente successo commerciale e di critica, alla vigilia del primo tour americano il suicidio del frontman Ian Curtis, nel maggio del 1980, determinò il conseguente scioglimento della band. Dopo la pubblicazione del postumo secondo album Closer, i restanti componenti decisero di continuare l’attività musicale dando vita ad un nuovo gruppo, i New Order. (fonte: Wikipedia)

 

l’album

  1. Atrocity Exhibition
  2. Isolation
  3. Passover
  4. Colony
  5. A Means to an End
  6. Heart and Soul 
  7. Twenty Four Hours
  8. The Eternal 
  9. Decades