Najla Bouden Romdhane, prima donna premier nel mondo arabo

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Di Redazione Metropolitan

Najla Bouden Romdhane sarà la prima donna premier in Tunisia e nel mondo arabo. Romdhane sarà l’11esima capa del governo dalla Primavera Araba del 2011 e dovrà formare un governo al più presto.

Romdhane la prima donna premier in Tunisia e nel mondo arabo

Najla Bouden Romdhane sarà la prima donna a capo del Governo in Tunisia e nel mondo arabo, secondo quanto riporta Io Donna. L’obiettivo della 11esima premier sarà quello di combattere la corruzione e il disordine presenti negli apparati statali. «Sono onorata di essere la prima donna a occupare la posizione di primo ministro in Tunisia – scrive su Twitter Romdhane -, lavorerò per un formare un governo coerente che affronti le difficoltà economiche del Paese, combatta la corruzione e risponda alle richieste dei tunisini».

Ingegnere di formazione, Najla Bouden Romdhane è professoressa di geologia della Scuola Nazionale degli Ingegneri della capitale Tunisi. Dal 2006 al 2016 è stata la principale consigliera di sette ministri dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica. Ed è stata lei ad aver istituito il primo Programma di sostegno alla qualità (PAQ) a sostegno dei progetti che vertono sulla garanzia di qualità, il buon governo, l’innovazione e l’imprenditoria. È stata quindi nominata poi direttrice generale responsabile della qualità al Ministero dell’Istruzione Superiore. La capa del Governo vanta inoltre una lunga esperienza accademica e nella ricerca, soprattutto nella valutazione sismica e della gestione delle catastrofi. È responsabile dell’attuazione del programma finanziato dalla Banca mondiale che dà sostegno alla riforma dell’istruzione superiore in Tunisia. Ha lavorato anche per l’Ufficio delle Nazioni Unite.

Romdhane dovrà ora formare un Governo solido il prima possibile e non sarà semplice siccome il paese sta attraversando una grave crisi politica nazionale. «Questo è un momento storico – ha dichiarato il presidente Kaïs Saïed-, un onore per la Tunisia e un tributo alle donne tunisine».