I playoff di Serie C giungono ormai alla fine, con due squadre a contendersi un posto in Serie B in 180 minuti di fuoco: Padova e Palermo. I biancoscudati sono stati protagonisti di una grandissima annata, culminata col secondo posto in classifica nel Girone A, alle spalle di un imprendibile Sudtirol. Un piazzamento che ha permesso agli uomini di Oddo di giocarsi al meglio le proprie chance ai playoff, affrontati alla grande con le vittorie contro Juventus U23 e Catanzaro. Un percorso netto, di una delle compagini più organizzate e forti dal punto di vista offensivo dell’intera competizione. A dirigere le operazioni in campo nella sfida contro il Palermo, sarà ancora una volta capitan Ronaldo, l’uomo simbolo dei biancoscudati e sulle cui spalle poggiano i sogni di tutti i tifosi biancorossi.

Ronaldo, intelligenza e tecnica al servizio del Padova

I 7 gol e i 12 assist messi a segno da Ronaldo sono il biglietto da visita dell’importanza e della centralità del giocatore all’interno del sistema di gioco del Padova. Un’importanza certificata dall’inamovibilità del giocatore in mezzo al campo e dai numerosi palloni toccati dal centrocampista in ogni partita, chiamato a smistare con precisione il gioco. Letale soprattutto dalla distanza e da calcio piazzato, specialità con cui più di una volta ha fatto gioire i propri tifosi. Questa finale playoff contro il Palermo potrebbe essere la chiusura di un cerchio per il brasiliano, che la sua avventura nel Padova la iniziò oltre un decennio fa.

Ronaldo Pompeu da Silva, infatti, comincia la sua avventura in biancoscudato nel 2010, dopo l’esperienza al Mantova, con cui assapora la Serie B. Anche con la squadra veneta gioca nella serie cadetta, trovando il suo primo gol tra i professionisti, guarda caso, proprio su punizione. Il Padova chiude però al quinto posto, senza riuscire a centrare la Serie A.

La Serie A con l’Empoli

Ronaldo non riesce ad imporsi nella sua prima esperienza al Padova e passa così al Grosseto, sempre in Serie B. Qui, le sue doti emergono con più costanza, rendendosi protagonista di due buone stagioni. Doti di cui si accorge l’Empoli, che lo acquista e lo presta subito al Catanzaro per farlo crescere. La squadra toscana lo gira in prestito successivamente alla Pro Vercelli, prima di dargli la possibilità, nella stagione 2015-2016, di esordire in Serie A. Il tecnico Marco Giampaolo, infatti, lo manda in campo per tre volte in un ottimo campionato, in cui la squadra azzurra chiude al decimo posto.

Il sogno Lazio e il prestito alla Salernitana

Dopo la sua prima stagione in Serie A, Ronaldo finisce nel mirino della Lazio. I biancocelesti lo prelevano a titolo definitivo dall’Empoli, per girarlo immediatamente alla Salernitana. Con la squadra campana gioca un campionato da protagonista in Serie B, mostrando le ormai consolidate doti nel palleggio e nella gestione sapiente della sfera. Dopo una sola stagione, nel 2017, passa al Novara, col quale non riesce però ad ottenere la salvezza e col quale scende quindi in Serie C.

Ronaldo, Il ritorno al Padova e la fascia da capitano

Nel 2019 Ronaldo, quasi dieci anni dopo, fa nuovamente ritorno al Padova, squadra alla ricerca di giocatori chiave per tentare la risalita verso la Serie B. Qui il giocatore diventa da subito il perno della formazione biancorossa, a suon di grandi prestazioni e gol pesanti. Prestazioni che gli consentono di appropriarsi della fascia da capitano oltre che del posto da titolare indiscusso. Dopo la beffa della passata stagione, in cui il Padova perse la finale playoff ai rigori contro l’Alessandria, capitan Ronaldo è pronto a prendere per mano i suoi verso la Serie B, facendolo a modo suo: con classe, tecnica, ma anche tanta garra, come dimostrano le sue 16 ammonizioni stagionali. L’obiettivo è nel mirino, rimane un unico ostacolo da superare: il Palermo.

MARCO SCALAS

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