Rookie MotoGP, la sfida dei debuttanti nel 2021

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Di Redazione Metropolitan

I rookie della MotoGP 2021 portano tutti un gran potenziale sulle loro spalle. I rookie, o debuttanti, sono coloro che si affacciano alla categoria per la prima volta. Sono spesso giovani affamati vogliosi di confrontarsi con i migliori piloti del mondo nella massima categoria e, perché no, sorprendere i veterani come successo negli ultimi anni. I loro nomi sono Enea Bastianini, Luca Marini e Jorge Martin e tutti e tre si sono accasati in Ducati.

La Moto2 come grande trampolino di lancio ai rookie della MotoGP

Pieni di talento, questi ragazzi devono ringraziare Dorna e la sua capacità di allestire una categoria davvero propedeutica alla MotoGP come la Moto2. Denigrata da molti, la classe di mezzo offre un livello altissimo testimoniato dai ridotti distacchi che si possono notare ad ogni sessione; che sia una prova libera, una qualifica o una gara. Il motore tricilindrico Triumph da 765cc è il giusto compromesso che permette di avvicinarsi molto alle prestazioni delle MotoGP. In più, con la possibilità di agire maggiormente sull’elettronica, il pilota impara a gestire situazioni simili a quelle che troverà al momento del grande salto.

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Jorge Martin prima del via della gara insieme ad uno dei suoi ex meccanici – Photo Credit: motogp.com

L’unico limite è la grande presenza, e competitività, di Kalex che “oscura” le prestazioni di altri telaisti. Sembra di assistere più ad un campionato monomarca e per quelli legati all’amarcord della tanto amato 2 tempi della 250cc potrà anche non piacere, ma non si può mettere in dubbio il livello di questa fantastica categoria che ha sfornato talenti come Zarco, Rins, Vinales, Morbidelli, Bagnaia, Mir, Binder, Oliveira, Quartararo e Alex Marquez. Nomi che ora sono più che protagonisti in MotoGP.

Team Esponsorama Racing MotoGP targato dai rookie italiani

Partiamo dal team che ospiterà il campione e il vice campione della classe Moto2. Enea Bastianini e Luca Marini nel 2020 si sono distinti, insieme a Sam Lowes, per costanza e forza. Non per nulla i tre hanno chiuso ai primi tre posti della classifica, staccati solamente di 9 punti. A prevalere è stato Bastianini sulla Kalex del team Italtrans. Il 33 romagnolo, che passerà al 23 in MotoGP, può vantare una profonda evoluzione rispetto al ragazzo focoso che correva in Moto3 e che voleva ottenere tutto e subito. La naturale crescita di un giovane ragazzo, un team vincente e il giusto manager (Carlo Pernat) hanno permesso alla Bestia di conquistare la corona con una costanza di rendimento invidiabile.

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Marini si congratula con Bastianini per la conquista del titolo Moto2. Il prossimo anno saranno rookie della MotoGP – Photo Credit: motogp.com

Al suo fianco Luca Marini. Il pilota della VR46 Riders Academy era il grande favorito per la vittoria fino alla gara di Le Mans quando una brutta caduta compromise, con qualche acciacco e con un po’ di fiducia persa, il suo finale di stagione. Nonostante la sconfitta, Luca vanta 3 vittorie e 3 secondi posti e altri buoni piazzamenti. Metodico, lucido e freddo nei momenti chiave, è pronto per affacciarsi alla MotoGP con la giusta mentalità e con la consapevolezza di non essere inferiore in primis al suo compagno di squadra che più volte ha battuto quest’anno. La coppia sarà dotata di un Ducati Desmosedici GP19. Non sarà l’ultima evoluzione, ma Zarco con essa ha saputo stupire. Quindi nessuna pressione di far bene da subito e la possibilità di crescere step by step.

Jorge Martin in Pramac al fianco di Johann Zarco

Al contrario dei due italiani, Ducati ha voluto accomodare lo spagnolo Jorge Martin in Pramac Racing. La squadra toscana vedrà una rivoluzione fra i suoi ranghi, con appunto lo spagnolo proveniente dal team Red Bull KTM di Moto2 e Johann Zarco, promosso dal team Esponsorama. Entrambi saranno dotati con le stesse moto del team ufficiale, ovvero le Desmosedici GP21. Le differenze con la GP20 non saranno abissali, ma qualche aggiornamento in più non guasta mai e di conseguenza le aspettative nei loro confronti saranno più elevate. Lo spagnolo ha disputato una buona stagione in Moto2, dove ha conquistato 2 vittorie, 2 secondi posti e 2 terzi posti nonostante la parentesi che lo ha visto fermo forzatamente ai box causa Covid-19.

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Martin in sella alla sua nuova Ducati Panigale V4S sul circuito di Almeria – Photo Credit: motogp.com

Senza quella, poteva benissimo giocarsi il titolo con gli altri due italiani e con questo preambolo non vediamo motivi per cui non debba raggiungere ottimi risultati anche nella massima cilindrata. Ducati ha voluto investire sul talento spagnolo, visto anche il suo titolo di campione del mondo Moto3 nel 2018 con Gresini Racing. La linea dei giovani sembra il sentiero intrapreso da Borgo Panigale dopo l’addio di Dovizioso e Petrucci. Con due giovani esperti nel team ufficiale come Bagnaia e Miller, un esperto Zarco e tre giovani promesse, la Ducati vuole porre le basi per il futuro. Consapevoli di avere tra le mani non solo dei rookie molto promettenti, ma anche i possibili campioni del mondo del futuro immediato e prossimo.

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Riccardo Zoppi