Ruben Östlund vorrebbe una licenza per l’uso delle telecamere

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Di Alessandro Libianchi

Il regista di Triangle of Sadness Ruben Östlund, in un’intervista con il The Guardian ha lanciato una proposta radicale per regolamentare l’uso delle macchine da presa. Il regista candidato all’Oscar ha recentemente espresso la necessità di un consumo di media di alta qualità, soprattutto da quando il rapporto con gli schermi è diventato così importante come oggi. “Ho un’idea“, ha detto Östlund. “E se ti fosse permesso usare la macchina fotografica solo se hai una licenza? Ne hai bisogno per una pistola, almeno nei paesi sofisticati. Anche la fotocamera è uno strumento potente”.

Il regista di The Square ha inoltre consigliato ad altri registi di trattare i media con un certo livello di cautela e di comprendere la responsabilità che hanno come autori visto che i film possono potenzialmente influenzare la società in modi non previsti.

Ruben Östlund vorrebbe una licenza per l’uso delle telecamere

I film stanno cambiando il mondo ed è importante tenerne conto quando si svolge questa professione“, ha spiegato Östlund. “Nell’industria dell’intrattenimento c’è la strana sensazione che se hai a che fare con la fiction, allora questa non influenzerà il mondo. Bisogna lottare duramente per far capire alla gente che tipo di effetto hanno le immagini che consumiamo”. Östlund ha poi osservato che il mondo sta rapidamente abbandonando una “società basata sui testi e andando verso una società basata sulle immagini”, soprattutto con l’uso quotidiano dei social media.

Tuttavia, riconosce che ciò ha portato anche a esperienze visive più individuali, motivo per cui crede che oggi ci sia qualcosa di speciale nell’andare al cinema e guardare qualcosa in gruppo. “Offre una sorta di assemblea dei cittadini, in cui tutti reagiscono e iniziano a formulare idee insieme. Gli incontri fisici in cui si può discutere di ciò che si è vissuto saranno sempre più importanti man mano che le persone si spostano in un metamondo“. Ha poi continuato parlando della sala: “Abbiamo finalmente capito che la sua peculiarità non è il grande schermo. Significa dover elaborare le informazioni in un modo completamente diverso, perché qualcuno potrebbe chiederti cosa ne pensi. Quando guardi le cose individualmente, non elabori le immagini in modo intellettuale ma come uno zombie

Alessandro Libianchi

Fonte: The Guardian

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