Rugby femminile: il supporto di Clare Balding, nuovo presidente RFL

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Di Redazione Metropolitan

Clare Balding ha sostituito ufficialmente Tony Adams come Presidente della Rugby Football League, la federazione inglese per il gioco a 13. Tra i suoi obiettivi, il professionismo per il rugby femminile.

Il nuovo presidente della RFL inglese

Annunciato a dicembre, Clare Balding ha ufficialmente iniziato il proprio mandato come 30esimo Presidente della Rugby Football League lo scorso mercoledì 15 luglio. Ricoprirà tale posizione per due anni, assistita da Carl Hall e Mike Smith come Vice Presidenti, rispettivamente per il primo ed il secondo anno. Balding è il successore di Tony Adams, ex capitano dell’Arsenal.

Le vincitrici della Super League 2019 del rugby femminile. Credits: rugby-league.com
Le vincitrici della Super League 2019 del rugby femminile. Credits: rugby-league.com

Per la federazione inglese questo è un periodo importante, avendo in programma per il 2021 ben tre World Cup. Il comunicato ufficiale di dicembre riporta infatti:

“Il profilo e la popolarità di Clare, uniti al suo sincero amore per lo sport, saranno un’enorme risorsa per la Rugby League mentre attendiamo con entusiasmo di ospitare tre Coppe del Mondo – Uomini, Donne e Sedia a rotelle – in Inghilterra nel 2021”.

Clare Balding, volto e voce del rugby britannico

Giornalista e presentatrice sportiva, Balding ha costruito la propria carriera come reporter per la BBC per ben sei Olimpiadi ed ha presentato quattro edizioni dei Giochi Paralimpici e altrettante edizioni delle Olimpiadi Invernali. Appassionata al rugby – che da bambina seguiva assieme alla nonna, la quale lo definiva “uno sport vero” – Balding è diventata successivamente il volto e la voce principale della BBC per questo sport.

Clare Balding, nuovo Presidente della Rugby Football League. Credits: rugby-league.com
Clare Balding, nuovo Presidente della Rugby Football League. Credits: rugby-league.com

Come Presidentessa, Clare vuole sfruttare la sua esperienza nei media per far vedere la bellezza del rugby anche a chi non se ne intende, mostrando quanto sia uno “sport straordinario ed inclusivo e quali opportunità può portare”, come ha affermato a BBC Radio 5 Live. Punta dunque ad espandere il pubblico ed attirare nuovi appassionati.

Commentando la nomina del Consiglio che le ha conferito la carica, la nuova presidentessa ha espresso il suo orgoglio nel poter promuovere lo sport della Rugby League:

“Ho capito quanto [il rugby] fosse vero quando ho iniziato a presentare per la BBC e ne ho sempre ammirato lo spirito di squadra, l’atmosfera amichevole e il forte codice morale che incoraggia. […] È pieno di tradizione e storia, ma ha una davvero mentalità moderna”.

La RFL per il rugby femminile: verso il professionismo

Mentre Adams nel suo biennio di carica si è concentrato sulla salute e sulla riabilitazione dei giocatori, Balding ha invece tra i suoi obiettivi il rugby femminile. Una delle cose che l’ha appassionata di questo sport è sempre stato il coinvolgimento femminile, come ha dichiarato ad un intervista radiofonica a BBC 5, descrivendo le prime partite a cui ha assistito:

“Non riuscivo a capacitarmi di quante donne fossero tra la folla e ne ero davvero sorpresa perché avevo assistito al calcio e ad ogni tipo di sport, ma non riuscivo a smettere di pensare a quante giovani e quante nonne ci fossero nella folla”.

Lei vorrebbe infatti concentrarsi sulla crescita del settore donne sia aumentandone la popolarità in modo che molte più bambine e ragazze inizino a giocare, sia elevando l’attuale categoria a livello professionistico, attraendo sponsor e fondi.

Per il primo obiettivo, Balding mira a creare un vero e proprio trend che ispiri le ragazze ad avvicinarsi allo sport in quanto attività popolare e “forte”, di moda. Ma, più seriamente, vorrebbe che il rugby raggiungesse le scuole per mostrare alle più giovani che questo sport può diventare una fantastica carriera, specialmente se vogliono sentirsi parte di una vera squadra. 

Le capitane delle squadre della Super League 2019. Credits: rugby-league.com
Le capitane delle squadre della Super League 2019. Credits: rugby-league.com

Più difficile pare invece la questione professionismo, soprattuto considerando il gap con il settore maschile. Clare fa infatti notare che, sebbene negli ultimi anni si sia avviato un maggiore discorso sul gioco femminile – lodandone i risultati – comunque manca il sostegno finanziario, fondamentale per la crescita. A questo proposito, secondo lei la Coppa del Mondo potrebbe aiutare. Come riportato dal Guardian, ha spiegato:

“Il professionismo non può avvenire in una notte, ma penso che la World Cup farà una grande differenza così come ha fatto per il calcio femminile. Spererei anche di diffondere il messaggio ad un pubblico leggermente diverso e ci sono delle vere opportunità. Capitalizzare sulla Coppa del Mondo è un’opportunità d’oro per questo sport”.

Di certo, il rugby è uno degli sport più liberi ed inclusivi. Però non per questo deve fermarsi qui. E non si tratta soltanto di una questione di valori, bensì di occasioni importanti per accrescere economicamente lo sport. Così, Balding aggiunge:

“Mi chiedo anche se la rugby league può mostrare agli altri sport come il rugby, se adeguatamente supportato, curato, finanziato ed incoraggiato, possa molto velocemente crescere e diventare un successo commerciale”.

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