Dopo le due sconfitte consecutive contro Napoli e Juve, arriva la prima vittoria in campionato per la Lazio contro il Frosinone. Tre punti importantissimi, fondamentali per cacciare via certe tensioni e fantasmi che si trascinano dal finale della scorsa stagione, come ha riconosciuto anche il mister Simone Inzaghi nella conferenza stampa del prepartita.

Lazio Frosinone (PHOTO CREDITS: Laziochannel.it)

Non è stata una Lazio brillantissima, la condizione dei giocatori non è ancora quella ottimale, eppure questa vittoria, oltre che a smuovere la classifica, serve anche a ridare entusiasmo e fiducia ad uno spogliatoio e ad un ambiente già in allarme dopo le prime due giornate.

La sosta probabilmente arriva nel momento giusto: con una vittoria alle spalle, i biancocelesti potranno lavorare serenamente per ritrovare lo smalto e la forma dello scorso anno, in vista di un’altra stagione che prevederà molti tour de force tra campionato, Europa League e Coppa Italia.

Come detto non è stata una Lazio brillante, o per lo meno non è ancora la stessa Lazio che la scorsa stagione ha regalato un bellissimo gioco agli appassionati di calcio, nonostante la formazione scesa in campo contro il Frosinone sia stata la stessa dell’anno passato, eccezion fatta per Acerbi.

Fin dai primi minuti di gioco la formazione di Inzaghi ha dimostrato di voler dominare la gara, come dimostra il gol al minuto 4 di Milinkovic Savic, poi annullato giustamente dal VAR, il palo di Parolo su assist di Lulic al quarto d’ora e le due ghiottissime occasioni da rete sciupate malamente da Milinkovic prima e da Immobile poi dentro l’area di rigore.

Tuttavia i biancocelesti sono apparsi per lunghi tratti nervosi e disordinati, a causa probabilmente di quella tensione accumulata dopo la sconfitta con la Juventus, e non a caso il Frosinone ha provato, seppur timidamente, ad impensierire l’area di rigore laziale, ben difesa da un ottimo Acerbi, ormai comandante conclamato del reparto arretrato.

Per questa ragione è stato ancora più prezioso il gol a inizio ripresa di Luis Alberto, poco incisivo fino a quel momento ma che si rivela fondamentale proprio quando tutto sembra critico, come i veri top player. Quanto sia stato decisivo quel gol lo ha dimostrato, oltre che il tabellino finale, anche l’esultanza liberatoria dello spagnolo e di tutta la squadra, compreso il solito, irrefrenabile Simone Inzaghi.

La gara contro il Frosinone, seppur a sprazzi, ha ridato ai tifosi laziali la classe di Milinkovic Savic: il serbo non ha ancora ritrovato la condizione perfetta, ha sbagliato un gol facile ed è apparso in più di un’occasione molto nervoso, eppure ha messo in mostra tiri e giocate frutto del suo talento cristallino, che fanno ben sperare per le prossime giornate. Se ritroverà la condizione ottimale, il sergente tornerà devastante.

Da incorniciare la prestazione di Senad Lulic: il bosniaco è stato tra il migliore in campo, ha sfornato assist ai compagni, non si è mai risparmiato in fase d’impostazione e di copertura e si è caricato la squadra sulle spalle, come un vero capitano sa fare. Il leader della squadra, senza ombra di dubbio.

Senad Lulic (Foto dal web)

Eterno Stefan Radu, che con questa partita ha raggiunto Ledesma nella classifica dei calciatori con più presenze nella storia della Lazio: il romeno, oltre che a difendere bene (solo una sbavatura nel finale, con un duello perso contro Ghiglione che poteva far male), ha aiutato Lulic in fase offensiva, sganciandosi spesso dalla difesa per creare la superiorità numerica. Un vero condottiero!

Da rivedere, invece, le prestazioni di Wallace, Marusic e Immobile: il difensore brasiliano non ha confermato la buona prestazione contro la Juve , soprattutto nel primo tempo, e non ha garantito sicurezza ai suoi compagni, specie nell’occasione in cui viene saltato con un tunnel da Cassata, stoppato poi da Acerbi; molto meglio, però, la sua partita nella ripresa.

L’esterno serbo, invece, anche stavolta non è riuscito a lasciare il segno e ad incidere. Immobile invece è apparso con le cartucce bagnate, una cosa rara per uno come lui: al di là del gol mangiato nel primo tempo, l’attaccante campano non è mai sembrato pericoloso per gli avversari durante la partita e non è riuscito a impensierire seriamente Sportiello. Tuttavia non è stata una partita da dimenticare, Immobile ha lavorato molto per la squadra e non si è tirato indietro nei duelli di gioco, gli è mancato il gol ma, fortunatamente per la Lazio, non è servito.

Una nota di merito, infine, va al Frosinone: i giocatori di Longo, anche se quasi mai pericolosi, hanno tenuto testa alla Lazio e sono rimasti in partita per tutti i 90 minuti regolamentari, soccombendo solo dopo il triplice fischio e con un solo gol di scarto. Molto meglio rispetto alla sconfitta con l’Atalanta. Con questo spirito, e con un pizzico di cattiveria in più, i ciociari potranno lottare fino all’ultimo per conquistare la salvezza.

 

Gian Battista Mannone