A Salerno per la prima volta dopo 14 anni, l’evento “Luci d’artista” è stato fortemente ridotto, così contenuto da essere quasi inesistente.
Il rigido protocollo causa emergenza Covid19, prevede il divieto assembramenti che unito a una forte coscienza civica e morale, riduce gli allestimenti di Natale.
I soldi stanziati per il progetto Luci d’artista serviranno per potenziare i controlli da parte dei vigili, un imponente piano di sicurezza che dà un segnale forte di un Natale salernitano rigoroso e blindato.
Saranno le piccole illuminazioni natalizie chiamate “luci della speranza” a decorare le vie del centro storico della città.
Edizione ridotta per le luci d’artista di Salerno
Ad ottobre, la proposta era di installarle seppure in forma più contenuta, impiegando un investimento economico di un quarto delle risorse previste negli anni passati, destinandole solo alla ristrutturazione delle esistenti luci e non al potenziamento e all’acquisto di nuove opere d’arte.
Previsto l’illuminazione di alcuni assi viari principali, per non far perdere la memoria della manifestazione e diffondere spirito e suggestioni natalizie.
Il progressivo peggioramento dei dati del contagio e il clima generale di paura e incertezza hanno definitivamente posto il veto alla kermesse.
Le piccole illuminazioni natalizie fortemente volute dai commercianti, in serie difficoltà, sono state accettate dalla giunta salernitana, proprio per sottolineare l’impegno e il disagio che questi esercenti stanno passando.
L’assessore al commercio Dario Loffredo a margine di una conferenza a Palazzo Città ha affermato che la città dovrà convivere al virus fino a quando ci sarà il vaccino ma la convivenza non vorrà dire non vita, ma vivere secondo condivise regole.
Luci della speranza
Per Salerno questo sarà decisamente un Natale insolito, in cui piccole istallazioni saranno segno di speranza e di riscatto.
Un grande vuoto aleggia in piazza Portanova, qui si sarebbe dovuto istallare un maestoso albero di Natale alto circa 30 metri, ora la piazza appare immobile e remissiva al volere dei tempi.
La cultura deve continuare a vivere
Un invito a contenere: luci come metafora di emozioni, auspicio a non dimenticare cosa è stato e cosa sarà. Ognuno dovrà fare la sua parte nel rigore e nell’accettazione paziente.
La cultura dell’arte natalizia, dal 2006 illuminava a giorno Salerno, rendendola città polo di attrazione turistica. Da ottobre a gennaio si trasformava in un grande museo a cielo aperto in cui giganteschi alberi, ruote panoramiche, presepi di sabbia di artisti nazionali e internazionali rendevano unica la città.
Ora le luci natalizie presenti, saranno piccoli fari nella notte della speranza, perché senza cultura e senza arte non si vive.
Le luminarie di Natale slitteranno a Pasqua, sono gli albergatori a proporlo.
La speranza è che per quella data, saremo lontano dai pericoli e ci potremmo riabbracciare sotto le splendide istallazioni risvegliandoci da questo terribile incubo che ci abbuia e ci rende soli.
Chiara Sticca Candellone
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