Salvini: no al premier tecnico, sì al governo con M5S ma solo fino a dicembre

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Di Redazione Metropolitan

Queste le richieste che il leader della Lega del Nord presenterà al presidente Mattarella

E’ ormai venuta meno ogni possibilità di un governo di legislatura, diminuiscono anche gli spazi di un governo esecutivo di tregua che metta in sicurezza, cola legge di bilancio, i conti pubblici e poi consenta di tornare alle urne nel 2019. Lunedì, per il terzo e forse ultimo giro di consultazione al Quirinale, i partiti si schiereranno e probabilmente sembra presentarsi un’unica opzione: il voto. Infatti sia Di Maio che Salvini aboliscono ogni ipotesi tecnica, per incoraggiare il ritorno alle urne. Il leader della Lega Nord tenta un ultimo rilancio con M5S proponendo, comunica alternativa alle elezioni, un governo fino a dicembre  “per fare poche cose”, legge elettorale e stop all’aumento dell’Iva in primis.

Il ritorno del clima da campagna elettorale, che in realtà non è mai finito, denota che la legislatura rischia di finire presto. Grillo abbandona il profilo defilato degli ultimi mesi e torna più agguerrito di prima riesumando il referendum sull’euro e denunciando “il colpo di Stato” realizzato approvando il Rosatellum “per impedirci di governare”.

Renzi gli ribatte con un messaggio che rappresenta un “frecciatina” per il PD: “Da quando ha capito che non andranno a Palazzo Chigi hanno sbroccato e ripreso con insulti e follie. Sono orgoglioso di aver contribuito a evitare l’accordo tra il Pd e M5S”.

Parole che spezzano, meno di 12 ore dopo, la fragile tregua interna pattuita ieri tra i dem. Veti e liti verbali che vanno a complicare sempre di più il lavoro del presidente della Repubblica Mattarella. Mentre il centrodestra è unito nella decisione di andare a chiedere al Capo dello Stato il pre-incarico, presumibilmente per Matteo Salvini, il quale, però, non è certo sul suo nome per governo temporaneo fino a dicembre, ma sicuramente è convinto di non riproporre un “Monti bis”. “Ho dei nomi in testa – dice riunendo il consiglio federale del Carroccio – non necessariamente di leghisti, anche di un non eletto. Ma non darò mai la fiducia a dame di compagnia della commissione europea”.

Per tenatare Di Maio, Salvini è pronto anche a rifare la legge elettorale insieme “con un premio di lista o alla coalizione”. Un esecutivo precario e sicuramente solo in alleanza con il M5S, però “mai con il PD, mai con Renzi”. Altrimenti non restano che le elezioni. Ma il M5S ha chiuso definitamente ogni spiraglio di dialogo ed è categorico : “Salvini ha sprecato la migliore occasione della sua vita per fare un governo, altro che di sei mesi. Poteva fare un governo con M5s ma ha deciso di stare con il pluricondannato Silvio Berlusconi”.

Un rifiuto che delinea la posizione che M5S illustrerà al Capo dello Stato: non esistono altri governi possibili se non quello che contemplano loro. L’unica strada, a questo punto, è il voto “il prima possibile”, chiarisce Di Maio che ritiene ancora non chiusa la ‘finestra’ del 24 giugno per far tornare il paese alle urne. Se “il governo di tregua nasce è perché Salvini si è alleato con il Pd”, ma a quel punto i partiti avranno tradito gli elettori. E servirà una reazione: bisognerà, avverte il capo M5S, “ancora una volta chiamare in causa i cittadini non solo con il voto subito ma anche in altri modi…”.

Parole pesanti che significano un chiamare in piazza gli elettori contro una decisione che sarebbe avvertita da M5S come un rovesciamento dell’esito delle elezioni.

Claudia Colabono