Salvini rilancia sul censimento dei Rom

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Di Redazione Metropolitan

Il Ministro dell’Interno annuncia il censimento e il successivo sgombero. Salvini scrive ai prefetti: “ricognizione urgente entro luglio”.

Matteo Salvini chiede una relazione per lo sgombero di Sinti e Rom, soprattutto nei casi di evidente abusivismo.

Nella suddetta relazione, il Ministro dell’Interno evidenzia la necessità di “predisporre un piano di sgomberi”. Il documento, inviato ai prefetti, sottolinea soprattutto la situazione della Capitale.

Secondo Salvini, infatti, Roma versa in una condizione di particolare gravità, soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi.

Una “ricognizione urgente” appare fondamentale, seguendo le parole del vicepremier, per l’attuazione di uno sgombero in una duplice direzione: nei confronti degli abusivi e verso i camminanti legittimati da tempo a risiedere in una zona.

Per Salvini, nessuno si muove nella legalità

“Nel rispetto delle normative internazionali”, continua Salvini, il censimento e il successivo sgombero si pongono come imperativi, soprattutto per i casi più gravi: ovvero, quando è minata la sicurezza pubblica o in presenza di scarse condizioni di legalità e diffuso abbandono scolastico.

Per il Ministro dell’Interno, dunque, un campo rom è sempre un ecosistema fuorilegge e illegale.

Il censimento adottato, per tutte le comunità nomadi, è teso a realizzare una “piattaforma di discussione in ambito locale per l’approfondimento delle singole situazioni e la massima sensibilizzazione dei sindaci ai fini dell’adozione dei provvedimenti ove ne ricorrano i presupposti”.

Un campo di guerra ormai logoro

Lo scontro sulla rimozione, sul censimento e sulla battaglia ai campi rom, fa parte del dibattito politico italiano ormai da anni.

Lo stesso Salvini ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Se aggiungiamo le continue critiche dell’opposizione, è chiaro che il tema poggia su un terreno ormai logoro.

Forse è arrivato il momento di prendere decisioni chiare in merito, magari tramite una solida riforma legislativa che sappia distinguere tra i casi di illegalità e quelli di reale bisogno.

Nicolò Rovere